Chiara Ferragni finisce di nuovo nella bufera. L’ultima accusa nei confronti dell’influencer è pesante: l’imprenditrice l’ha fatto di nuovo.
Non c’è pace per Chiara Ferragni che torna di nuovo al centro della bufera e dopo il Pandoro-gate. Ancora una volta la procura di Milano l’ha messa nel mirino. Un’altra comunicazione errata potrebbe costare molto caro all’imprenditrice digitale.
Il 2024 è stato l’anno del ritorno sui social media per Chiara Ferragni, ovviamente con non poche polemiche. Infatti in queste settimane l’influencer italiana più famosa al mondo è tornata a postare eppure Chiara sembra davvero temere i commenti dei followers. L’imprenditrice ha infatti deciso di disattivare i commenti sotto i post per evitare la cattiva pubblicità degli haters. Come se non bastasse anche gli affari non sembrano andare alla grande per l’imprenditrice. Sono diversi i brand che hanno deciso di dirle addio.
Il primo della lista è stato Safilo, che ha deciso non solo di revocare la collaborazione, ma ha anche ritirato dal mercato tutti i prodotti con il marchio Ferragni. Stessa sorte per la collaborazione con Coca Cola, visto che il soft drink più famoso al mondo ha scelto di ritirare il suo spot pubblicitario con la Ferragni, che doveva andare in onda durante il Festival di Sanremo. Adesso però una nuova vicenda legale potrebbe colpire la famiglia Ferragnez. Infatti sembra proprio che Chiara abbia commesso lo stesso errore che ha fatto con i pandori.
La Procura di Milano sta indagando sulle ultime collaborazioni di Chiara Ferragni con la Balocco. Mentre nel capoluogo meneghino si discute sul presunto caso di truffa, la Procura di Cuneo ha deciso di puntare i riflettori sull’articolo 54 bis del codice di procedura penale. Questo infatti ha come obiettivo quello di regolare i “contrasti positivi tra uffici del pubblico ministero”. Solamente in questa maniera si potrà capire chi dovrà indagare sul pandoro Pink Christmas.
Da qui la decisione di inoltrare una richiesta ufficiale per la trasmissione degli atti al procuratore aggiunto Eugenio Fusco di Milano. La questione principale da dirimere riguarda il luogo in cui si sono concretizzati il presunto ingiusto profitto e il danno. La Procura di Milano ha sollevato l’importanza di considerare quale delle due Procure abbia iscritto per prima gli indagati, ovvero Chiara Ferragni e la Balocco. Ma nell’ambito dell’inchiesta, ora, sono emersi altri due casi molto simili.
Infatti Chiara Ferragni rischia di essere indagata per le Uova di Cioccolata di Giochi Preziosi e per la bambola denominata “Mascotte Chiara Ferragni”, realizzata in collaborazione con Trudi. L’azienda friuliana in questione è stata acquisita nel 2019 proprio dalla Giochi preziosi. Inizialmente l’ipotesi di reato era frode in commercio, ma successivamente è stata aggravata a truffa. Ora spetta al sostituto procuratore generale della Suprema Corte valutare la questione di competenza sollevata dalla Procura di Cuneo, che ha richiesto gli atti relativi al caso del pandoro.
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