Come cambiano le pensioni sulla base della revisione delle aliquote Irpef? Ecco quali sono i nuovi scaglioni e le conseguenze sugli importi.
Non è più una novità che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni abbia deciso, mediante la legge di bilancio approvata sul finire del 2023, di intervenire sulle cosiddette aliquote Irpef avviando una concreta revisione degli scaglioni che, di fatto, sono stati ridotti.
Per mesi si è discusso di quante aliquote prevedere per il 2024 e, soprattutto, di quali soglie di reddito abbinare ad ogni segmento e alla fine si è arrivati ad una decisione che dovrebbe avvantaggiare una specifica fascia della popolazione. Come si traduce, dunque, questo intervento sugli importi delle pensioni? Facciamo chiarezza.
Entrando nel merito degli scaglioni, per il 2024 essi sono stati ridotti passando dai quattro previsti nel 2023 a tre soglie. La prima, con aliquota del 23%, è valida per i redditi fino a 28mila euro. La seconda include fascia compresa tra 28.001 e 50.000 euro ed è pari al 35%. Infine oltre i 50.000 euro si applicherà l’aliquota del 43%.
Vi è però un dubbio che attanaglia molti pensionati: la domanda che si pongono è, qualora venga superata una soglia di reddito, se la tassazione del nuovo scaglione venga applicata sull’importo nella sua interezza oppure soltanto sull’eccedenza mantenendo invece per la restante fetta della somma la tassazione più bassa.
Per fare un esempio, nel caso di un reddito pari a 35.000 euro il quesito che ci si pone è se la tassazione sia del 23% fino ai 28mila euro andando ad applicare l’aliquota del 35% soltanto sull’eccedenza di 7000 euro oppure se l’intera somma venga tassata al 35% avendo superato la prima soglia di reddito.
La risposta è in verità molto semplice: la tassazione Irpef è sempre progressiva. Questo significa che l’aliquota maggiore verrà applicata esclusivamente sulla porzione di reddito che va a superare il precedente scaglione. Questo era già previsto negli anni scorsi e non sono state apportate modifiche o variazioni in tal senso dalla riforma 2024.
Nello specifico si fa riferimento all’articolo 1 del dlgs 216/2023: in esso viene specificato che il calcolo dell’imposta di reddito delle persone fisiche prevede l’applicazione, in maniera progressiva, delle aliquote per scaglioni di reddito. Va da sè che questo consentirà ai pensionati di trarne un prezioso beneficio in termini di importi del trattamento pensionistico.
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