Antenne private, occhio a cosa dice la legge. Serve l’autorizzazione per il condominio? Tutte le informazioni che vi occorrono.
Per poter guardare la TV gratuita comodamente dal divano di casa, è fondamentale avere un cavo collegato all’antenna privata o condominiale. Così da avere la copertura totale e poter effettuare una ricerca dei canali che sia il più possibile completa e offra al consumatore una lista di emittenti sia nazionali che regionali nel massimo della qualità disponibile. Anche in linea con il recente switch off allo standard DVB-T2.
Alle volte però, l’antenna condominiale potrebbe non offrire i giusti servizi. Magari perché è datata o più semplicemente perché non in grado di fornire la copertura per tutti i condomini. Ed è qui che viene l’idea di installarne una privata. Ma cosa dice la legge? È necessaria l’autorizzazione del condominio o si può procedere immediatamente? Ecco tutte le informazioni che vi occorre conoscere, così non sbaglierete nulla e sarà tutto legale.
Antenna privata nel condominio: ecco cosa dice la legge
Se non siete soddisfatti della qualità offerta dall’antenna condominiale e state pensando di installarne una privata e solo per voi, allora fareste meglio ad informarvi prima in merito a quello che dice la legge a riguardo. Ci sono certi casi in cui è necessario richiedere l’autorizzazione agli altri condomini. Così saprete sempre se state agendo nella giusta maniera o se potreste vedervela con alcuni cavilli legali non da poco.
Nonostante il tetto sia parte comune del condominio, ogni singolo condomino può in realtà installarci un’antenna privata. Con l’unica condizione che questa non pregiudichi la possibilità di fare altrettanto agli altri proprietari.
Se ne parla nella norma 4 del Codice civile, che stabilisce che le installazioni di impianti non centralizzati per la ricezione radiotelevisiva debbano essere realizzate in modo da recare il minor pregiudizio alle parti comuni e alle unità di proprietà individuali. Stando sempre attenti a preservare il decoro architettonico della struttura.
Se sono necessarie modifiche alle parti comuni, allora sarà obbligatorio darne comunicazione all’amministratore durante un’assemblea. Che verrà convocata da quest’ultimo e che servirà per ottenere il numero di voti necessario che rappresenti la maggioranza dei condomini per avere l’ok e procedere con i lavori. L’assemblea non può in realtà vietarne l’installazione, ma solo imporre al condomino di eseguire i lavori diversamente e in modo da non andare in alcun modo ad intaccare la struttura dell’edifico.