Secondo un recente studio, il 95% dei farmaci funzionerebbe anche dopo la scadenza. Ecco cosa è emerso dopo le ricerche.
Quante volte vi è capitato di dover buttare dei farmaci che avevate nel cassetto perché scaduti? Si tratta di una pratica piuttosto comune, molto importante da seguire soprattutto quando si tratta di salute personale. O forse no! Di recente infatti, è emerso uno studio che potrebbe ribaltare per sempre le carte in tavola.
Per arrivare ad un’evidenza scientifica, sono stati presi in esame 3000 lotti di farmaci della Food and Drug Administration (FDA). E i risultati parlano piuttosto chiaro. A quanto pare, il 95% dei farmaci attualmente in commercio continua a funzionare anche dopo la scadenza. Per una nuova concezione che potrebbe diminuire lo spreco di farmaci scaduti. Considerando che – secondo quanto riferisce La Stampa – una pasticca su 10 viene buttata ogni anno per via della scadenza.
I farmaci funzionano dopo la scadenza: cosa dice lo studio
Sui 3000 lotti di farmaci presi in esame, è risultato che il 95% di questi continui a funzionare benissimo anche un anno dopo la scadenza. E non è finita qui, perché il 25% di questi avrebbe un effetto benefico anche a distanza di 4 anni dalla data segnata sulla scatola.
Come sottolineato dagli esperti, però, la loro efficacia dipende molto da alcuni fattori esterni, come la perfetta conservazione. È sempre bene tenere i medicinali in un luogo fresco e asciutto, con una temperatura inferiore ai 25 gradi. E possibilmente lontano da fonti di calore, da umidità e dai raggi solari. Se possibile, bisognerebbe conservare le confezioni originali, segnando la data di apertura quando si tratta di multi-dose come i colliri.
Come sottolineato dalla Società Italiana di Farmacologia, uno dei fattori principali dello spreco è il fatto che spesso nelle confezioni ci siano più pillole rispetto a quelle previste dalla terapia. Tornando alla stabilità garantita, il concetto di base da tenere in considerazione è che la scadenza non stabilisce la dannosità di un prodotto.
Ma la capacità del principio attivo di mantenere le sue proprietà terapeutiche. Come svelato dallo studio della Fda, l’88% dei lotti di farmaci accumulati nei magazzini sono risultati essere in condizioni ottimali anche 5 anni e mezzo la loro scadenza. Primeggia l’aspirina che, secondo alcune ricerche esterne, potrebbe conservare le sue proprietà fino a 10 anni dopo la scadenza.