Secondo un recente studio, il 95% dei farmaci funzionerebbe anche dopo la scadenza. Ecco cosa è emerso dopo le ricerche.
Quante volte vi è capitato di dover buttare dei farmaci che avevate nel cassetto perché scaduti? Si tratta di una pratica piuttosto comune, molto importante da seguire soprattutto quando si tratta di salute personale. O forse no! Di recente infatti, è emerso uno studio che potrebbe ribaltare per sempre le carte in tavola.
![Ecco la ricerca rivoluzionaria secondo cui i farmaci funzionano anche dopo la scadenza](https://www.retididedalus.it/wp-content/uploads/2024/01/farmaci-20240125-retididedalus.it-1.jpeg)
Per arrivare ad un’evidenza scientifica, sono stati presi in esame 3000 lotti di farmaci della Food and Drug Administration (FDA). E i risultati parlano piuttosto chiaro. A quanto pare, il 95% dei farmaci attualmente in commercio continua a funzionare anche dopo la scadenza. Per una nuova concezione che potrebbe diminuire lo spreco di farmaci scaduti. Considerando che – secondo quanto riferisce La Stampa – una pasticca su 10 viene buttata ogni anno per via della scadenza.
I farmaci funzionano dopo la scadenza: cosa dice lo studio
Sui 3000 lotti di farmaci presi in esame, è risultato che il 95% di questi continui a funzionare benissimo anche un anno dopo la scadenza. E non è finita qui, perché il 25% di questi avrebbe un effetto benefico anche a distanza di 4 anni dalla data segnata sulla scatola.
![Farmaci anche dopo la scadenza, la ricerca dell'Fda scioglie ogni dubbio](https://www.retididedalus.it/wp-content/uploads/2024/01/farmaci-20240125-retididedalus.it_.jpg)
Come sottolineato dagli esperti, però, la loro efficacia dipende molto da alcuni fattori esterni, come la perfetta conservazione. È sempre bene tenere i medicinali in un luogo fresco e asciutto, con una temperatura inferiore ai 25 gradi. E possibilmente lontano da fonti di calore, da umidità e dai raggi solari. Se possibile, bisognerebbe conservare le confezioni originali, segnando la data di apertura quando si tratta di multi-dose come i colliri.
Come sottolineato dalla Società Italiana di Farmacologia, uno dei fattori principali dello spreco è il fatto che spesso nelle confezioni ci siano più pillole rispetto a quelle previste dalla terapia. Tornando alla stabilità garantita, il concetto di base da tenere in considerazione è che la scadenza non stabilisce la dannosità di un prodotto.
Ma la capacità del principio attivo di mantenere le sue proprietà terapeutiche. Come svelato dallo studio della Fda, l’88% dei lotti di farmaci accumulati nei magazzini sono risultati essere in condizioni ottimali anche 5 anni e mezzo la loro scadenza. Primeggia l’aspirina che, secondo alcune ricerche esterne, potrebbe conservare le sue proprietà fino a 10 anni dopo la scadenza.