Il bonus auto nuove, usate e green estende la sua portata con l’arrivo del leasing sociale: ecco nei dettagli come funziona.
Arriva una grande e importante novità sul bonus inerente alle auto nuove, usate e green. L’entrata in scena del leasing sociale ha generato le prime domande su questa misura e sul suo effettivo funzionamento. Incentivi anche nell’usato e inclusione delle Euro 5 nella rottamazione, ma solo per i redditi bassi.
La nuova misura può portare una decisa spinta al settore automobilistico, in forte difficolta negli ultimi anni. Il leasing sociale infatti può essere ricevuto da tantissimi automobilisti che si trovano a dover cambiare il proprio veicolo.
A pochi giorni dall’incontro con le associazioni del settore in cui sarà mostrata la riforma, il Ministro delle imprese e del Mady in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato in un’intervista esclusiva a Quattruote come il decreto preveda un contributo di 2.000 euro per chi compra un auto usata con emissioni fino a 160g/km di CO2 con prezzo fino a 25.000 euro, con contestuale rottamazione di un veicolo di classe fino a Euro 4.
Come funziona il leasing sociale: diversi contributi per gli automobilisti
Il Ministro italiano ha precisato che l’estensione alle Euro 5 della platea di vetture rottamabili sarà riservata a chi avrà un’attestazione ISEE sotto i 30.000 euro e solo a fronte dell’acquisto di un auto elettrica o plug-in. Nella stessa intervista, Adolfo Urso ha delineato maggiormente i contorni di quello che è stato definito, per certi versi impropriamente, “leasing sociale“.
Entrando nello specifico, Urso ha sottolineato che si tratterà di una misura sperimentale, anche in questo caso dedicata a chi non ha un reddito alto, che prevede l’accesso agevolato al noleggio a lungo termine di vetture a bassa emissioni “a canone calmierato” e senza anticipo, con la cifra che viene sovvenzionata con risorse dello Stato.
Dunque, la misura sperimentale sull’accesso agevolato sarà resa attiva al partire della riforma. Al momento però non si conosce quando entrerà in vigore, ma solo che il 1 febbraio verrà illustrata alle associazioni del settore. Dopo la firma del Premier, il decreto passerà al vaglio della Corte dei Conti, fase che richiederà alcune settimane, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Da quel momento la riforma sarà attiva, anche se si richiederanno alcuni giorni per l’adeguamento della piattaforma online su cui le concessionarie potranno prenotare il contributo.