Se utilizzi una stufa a pellet o a legna devi fare attenzione ad un dettaglio, potrebbe non essere a norma: ecco come evitare problemi.
L’ingresso del nuovo anno non ha fatto calare minimamente l’attenzione sul caro bollette. Ancora oggi i costi energetici si mantengono alti e, in ottica di riscaldamento, i risparmiatori volgono la loro attenzione verso dispositivi che riescono a fornire calore ma ad un prezzo più sostenibile.
In questo momento ci sono tanti aspetti che destano preoccupazione: dall’abolizione dell’Iva ridotta sul gas e la mancata proroga annuale dell’Iva agevolata sul pellet fino ad arrivare alla crisi del Mar Rosso che sancirà un incremento dei prezzi, non solo sul gas.
Proprio per questi motivi sono tornati alla ribalta le stufe a legna o quelle a pellet. Su entrambi i dispositivi però bisogna fare attenzione ad un dettaglio prima di procedere alla consueta accensione. Questo perché utilizzare una stufa non a norma porta a delle sanzioni decisamente pesanti.
La crisi economica non lascia alcuna pace agli italiani, che si dimostrano sempre più preoccupati per i loro risparmi. A destare maggiore preoccupazione è soprattutto il caro energia, con gli italiani però che stanno facendo ricorso a delle valide alternative utilizzabili senza dover accendere l’intero riscaldamento.
Sono tante le persone che hanno deciso di rimettere in funzione le vecchie stufe a pellet o a legna. La ripartenza però deve tener conto di un dettaglio specifico affinché sia tutto a norma e non si ricevano alcun tipo di sanzioni. Il primo aspetto da controllare è quante stelle ha la stufa. In breve, si tratta della classe ambientale di appartenenza dell’impianto che viene definitiva dal Decreto Ministeriale n. 186 del 2017.
Le stelle fanno parte di un sistema di valutazione che consente di classificare camini e stufe a pellet e a legna, ma in generale tutti i generatori di calore. Questo sistema parte da un minimo di una stella e arriva ad un massimo di cinque stelle. Le stelle sono inoltre simili alla classificazione energetica degli elettrodomestici, che però utilizzano le lettere dell’alfabeto. Grazie alla presenza di questo sistema si può conoscere la classe ambientale della stufa.
Se non si conoscono le stelle si può controllare la classe tramite il Certificato Ambientale, un documento rilasciato obbligatoriamente dal produttore dell’apparecchio. Impianti con meno di 10 anni hanno sicuramente il Certificato, mentre dispositivi con più di 15 anni con molta probabilità sono sprovvisti del documento. In quest’ultimo caso la stufa non può essere utilizzata in quanto non è a norma.
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