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Bonifici, nel 2024 è meglio evitarli: rischi di truffa e controlli fiscali a tappeto

Quando conviene evitare l’invio di denaro mediante bonifici: i pericoli che si corrono dalla truffa alle verifiche del Fisco.

Il bonifico è ormai uno strumento largamente diffuso e utilizzato da quanti devono spostare denaro da un conto all’altro. Il suo funzionamento è abbastanza semplice. Prevede una disposizione con cui l’ordinante fornisce alla propria banca i dati del beneficiario (IBAN, nome, causale) e l’importo da trasferire. Segue il controllo della banca che verifica la disponibilità fondi e la correttezza dei dati.

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Bonifico, quali pericoli nell’uso (retididedalus.it)

Poi c’è un trasferimento dell’importo mediante il sistema di pagamento interbancario. Infine la somma viene accreditata sul conto del beneficiario. Il bonifico è caratterizzato dalla sicurezza con la banca trasferisce il denaro, dimostrando la sua versatilità come strumento di pagamento (per utenze, acquisti, servizi e via dicendo) e di trasferimento con costi che possono variano da banca a banca e in alcuni casi sono addirittura inesistenti.

Bonifico, i pericoli  nel suo uso utilizzo

Tuttavia anche l’Utilizzo del bonifico nasconde delle insidie. I bonifici sono uno strumento di pagamento tracciabile, quindi sottoposti a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.

attenzione nell'utilizzo del bonifico
I rischi del bonifico (retididedalus.it)

L’Agenzia delle Entrate monitora i bonifici di importo elevato, soprattutto se frequenti o verso beneficiari non conosciuti. Bisogna considerare poi che la causale del bonifico è importante per giustificare il trasferimento di denaro. Una causale generica o incompleta potrebbe attirare l’attenzione del fisco. I bonifici devono essere coerenti con il reddito dichiarato dal contribuente. In caso di incongruenze, il fisco potrebbe richiedere spiegazioni.

Soprattutto transazioni frequenti verso paradisi fiscali o beneficiari a rischio potrebbero determinare i controlli del fisco. Non ci sono tetti massimi se il trasferimento avviene in atea SEPA, ma per le operazioni dirette verso zone fuori dall’Unione Europea le verifiche scattano nel caso di bonifici oltre i 12.500 euro. Se si riceve un bonifico da Paesi extra Ue, la cifra che va scattare le  verifiche sale a 15mila euro.

Altro pericolo connesso all’uso di questo strumento è imbattersi nella presenza di truffatori. Tipico il caso della ditta che comunica nuove coordinate bancarie cui inviare i pagamenti tramite bonifico. Il raggiro è purtroppo efficace quanto semplice. I malfattori monitorano i movimenti on line della vittima, in particolar modo le mail.

Per truffatori informatici è abbastanza facile creare delle false mail con cui si richiedono pagamenti su nuove coordinate che corrispondono a conti esteri. Il cliente è ignaro della cosa e paga pensando di saldare il fornitore, mentre in realtà versa denaro a truffatori senza scrupoli. Occorre quindi chiedere conferme in casi simili.

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