Daniel Muñoz, capo della Difesa nazionale in questa emergenza ha riferito, durante una conferenza stampa, che due persone sospettate di aver provocato uno dei principali focolai sono state arrestate oggi nella zona di Viña del Mard
Almeno 112 persone sono morte in Cile a causa dei diversi incendi boschivi che hanno colpito la zona centrale del Paese. Il bilancio è destinato ad aumentare e il presidente Gabriel Boric ha proclamato due giorni di lutto nazionale. A chi vive nelle città più colpite è stato chiesto di evacuare le case il più rapidamente possibile. I primi incendi sono si sono verificati nelle aree montuose e boschive difficili da raggiungere per poi spostarsi nelle zone più popolate. Le autorità hanno da subito cercato di rallentare le fiamme, ma non è stato facile e gli incendi hanno bruciato con la massima intensità intorno alla città di Viña del Mar. Almeno 1.600 persone sono rimaste senza casa e 200 sarebbero sarebbero scomparse.
Il fenomeno meteorologico El Niño ha causato nelle ultime settimane siccità e temperature elevate nella parte occidentale del Sud America, aumentando così il rischio di incendi boschivi. Nel Cile centrale, dove si sono registrate temperature record, le autorità hanno spiegato che i vigili del fuoco sono ancora al lavoro su focolai ancora attivi (il Corpo forestale (Conaf) segnala ancora 5 focolai attivi nella regione di Valparaiso e 7 nella regione di O’Higgins).
Daniel Muñoz, capo della Difesa nazionale in questa emergenza, ha riferito durante una conferenza stampa che due persone sospettate di aver provocato uno dei principali focolai sono state arrestate oggi nella zona di Viña del Mar. I due sono stati intercettati durante un pattugliamento aereo nella zona del giardino botanico completamente incendiato.
Il sottosegretario agli Interni Monsalve ha dichiarato che, data l’entità della tragedia, “è stato possibile effettuare solo una proiezione, attraverso i sorvoli realizzati sulle zone colpite”. In base ad essi, ha proseguito, “solo nel comune di Viña del Mar si stimano 12.122 abitazioni con danni di varia entità, mentre a Quilpué se ne stimano 2.701“. Per cui, ha proseguito, “a Viña del Mar potenzialmente i senzatetto sono 31.703, e a Quilpué, 7.825“. “Fino a questa domenica sono stati registrati a livello nazionale 165 incendi, di cui 40 violenti“, ha continuato Monsalve.
Tre gravi incendi hanno colpito ieri il Complesso Las Tablas – Riserva Peñuelas (8.500 ettari di superficie interessata), Moscoso (1.500 ettari coinvolti) e Diga La Luz (120 ettari di vegetazione boschiva distrutti), ha dichiarato il Servizio nazionale di prevenzione e risposta per i disastri.
Rodrigo Mundaca, governatore della regione di Valparaiso, ritiene, come anche il presidente Gabriel Boric, che alcuni degli incendi potrebbero essere stati causati intenzionalmente: “Questi incendi sono iniziati in quattro punti che si sono accesi simultaneamente. Come autorità, dovremo lavorare rigorosamente per scoprire chi è responsabile”. Il sottosegretario agli Interni, Manuel Monsalve ha dichiarato che solo 32 delle 112 vittime accertate sono state identificate. A Viña del Mar e nelle vicine città di Quilpué e Villa Alemana è stato dichiarato il coprifuoco, per evitare i saccheggi.
A seguito di quello che sta succedendo in Cile, il Papa ha dedicato una preghiera alle vittime degli incendi: “Preghiamo anche per i morti e i feriti dei devastanti incendi che hanno colpito il centro del Cile“.
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