Lo spreco alimentare è un problema grave e diffuso in tutto il Mondo, dove ogni giorno si gettano nel cestino enormi quantità di cibo. Chiunque dovrebbe cercare di ridurre i rifiuti prodotti, nel rispetto del Pianeta e di chi soffre la fame. Ecco qualche trucco utile
In una società basata sui consumi, come quella in cui ci siamo abituati a vivere ormai da parecchi anni, ogni giorno vengono prodotte enormi quantità di rifiuti alimentari.
Lo spreco di cibo è infatti uno dei problemi più grandi e marcati che caratterizzano il XXI secolo.
Avere a disposizione una scelta pressoché infinita di prodotti porta spesso le persone ad acquistare più del dovuto e a ritrovarsi così poi a gettare diversi alimenti direttamente nel cestino.
Vediamo cosa è possibile fare, allora, per provare a ridurre lo spreco alimentare.
Che cosa si intende per spreco alimentare?
Si parla di spreco alimentare quando si acquistano dei cibi che vengono poi gettati o sprecati anziché consumati.
Questo fenomeno può verificarsi in diverse fasi della catena alimentare, dalla produzione alla distribuzione, passando per la vendita al dettaglio e per le abitudini domestiche.
Ogni alimento che viene buttato nel cestino, invece di essere utilizzato in una ricetta e mangiato, rappresenta a tutti gli effetti uno spreco alimentare.
Parliamo di un problema decisamente marcato a livello globale e che finisce con l’avere anche delle ripercussioni a livello ambientale, economico e sociale, oltre che a creare naturali scompensi sul piano etico.
Per questo motivo, è dovere di chiunque nel Mondo cercare di sprecare meno cibo possibile.
Le cause più comuni
Lo spreco alimentare può essere causato da diversi fattori, tra cui i principali sono sicuramente:
- Sovrapproduzione: una produzione eccessiva di cibo rispetto alla domanda effettiva comporta sempre uno spreco alimentare.
- Errata gestione della catena di approvvigionamento: eventuali problemi registrati durante la fase di distribuzione, conservazione o trasporto di cibo porta spesso a uno spreco di alimenti.
- Standard estetici: diversi cibi vengono spesso scartati per motivi estetici, contribuendo così ad accrescere il fenomeno dello spreco alimentare (es: frutta e verdura).
- Scadenze troppo restrittive: talvolta le scadenze poste sulle confezioni degli alimenti sono eccessivamente restrittive e ciò può portare a gettare del cibo in realtà ancora commestibile.
- Comportamento sbagliato dei consumatori: acquistare più cibo di quello di cui si ha realmente bisogno o cucinare troppe portate tutte insieme porta spesso a buttare enormi quantità di cibo nel cestino.
- Problemi infrastrutturali: anche la mancanza di infrastrutture adeguate alla conservazione e alla distribuzione del cibo, specialmente in realtà in via di sviluppo, è un fattore che contribuisce allo spreco alimentare.
Cibo nel cestino? A risentirne è il Pianeta
Il marcato spreco alimentare con il quale il Mondo si confronta tutti i giorni crea enormi problemi a livello globale.
Buttare del cibo, ancora utilizzabile, direttamente nel cestino è un vero e proprio crimine contro la Terra e contro chi soffre la fame, motivo per cui bisognerebbe sempre evitare di sprecare degli alimenti quando possibile.
Produrre inutili rifiuti di cibo crea, infatti, diverse problematiche, legate a svariati fattori:
- Ambientale: la produzione di cibo richiede risorse come l’acqua, lo sfruttamento del suolo e dell’energia. Quando si registra dello spreco alimentare, significa che queste risorse sono state utilizzate in maniera inefficiente. Letteralmente sprecate.
- Economico: lo spreco alimentare comporta anche una perdita economica a tutti i livelli della catena di approvvigionamento, dal produttore al consumatore. Le perdite economiche possono quindi influire sui profitti delle aziende e aumentare i costi per i consumatori.
- Sociale ed etica: mentre parte del Mondo spreca enormi quantità di cibo, milioni di persone soffrono la fame. Ridurre lo spreco alimentare potrebbe contribuire a garantire una distribuzione più equa delle risorse alimentari.
- Rifiuti: lo smaltimento del cibo buttato aumenta il quantitativo di rifiuti prodotti, con conseguenti impatti nefasti sull’ambiente. I rifiuti organici in decomposizione, per esempio, producono gas a effetto serra, il quale contribuisce in maniera attiva al cambiamento climatico.
- Spreco delle risorse e danno al suolo: in presenza dello spreco alimentare, le risorse agricole vengono utilizzate senza dei reali benefici. Ciò può portare alla degradazione del suolo, alla deforestazione e ad altri problemi ambientali.
Aree del Mondo maggiormente colpite da questo fenomeno
Come anticipato nei paragrafi precedenti, lo spreco alimentare è un problema diffuso praticamente in tutto il Mondo, sebbene esistano delle aree in cui questo fenomeno è sicuramente più marcato.
Parliamo di Paesi in cui il tasso di spreco di cibo è davvero elevato e in cui i rifiuti prodotti ogni giorno raggiungono quantitativi preoccupanti.
Negli Stati Uniti d’America, per esempio, la quantità di cibo sprecato è enorme, sia a livello domestico che nelle diverse fasi di produzione e distribuzione.
In Europa, parecchi Paesi come la Gran Bretagna, la Germania, la Francia e, purtroppo, anche l’Italia, devono affrontare ogni giorno il problema dello spreco alimentare (una parte significativa si verifica a livello domestico, dove a incidere sono soprattutto abitudini errate).
Anche dall’altra parte del Mondo, in Australia, l’elevato livello di spreco alimentare è una preoccupazione, visto il notevole impatto ambientale ed economico che ha questo fenomeno.
Non va dimenticato poi il Giappone, Paese che ha affrontato nel corso degli ultimi decenni gravi problemi di spreco alimentare, specialmente nei settori della ristorazione e della vendita al dettaglio.
Come evitare lo spreco alimentare?
Esistono diverse azioni che è possibile adottare per cercare di ridurre il più possibile il fenomeno dello spreco alimentare.
Ci riferiamo a una serie di atteggiamenti e abitudini che possono fare davvero la differenza.
Quali? Eccoli:
- Consapevolezza: informarsi e sensibilizzarsi sul tema dello spreco alimentare è il primo passo da compiere per comprendere quale sia la portata reale di questo problema e spingersi così a prendere misure utili a limitarlo.
- Pianificazione degli acquisti: fare una lista della spesa e acquistare solo ciò di cui si ha effettivamente bisogno porta a ridurre gli acquisti impulsivi eccessivi e quindi anche lo spreco di cibo.
- Gestione delle scadenze: utilizzare gli alimenti prima della data di scadenza, imparare a interpretare le date stesse e capire che, talvolta, molti prodotti possono ancora essere consumati in maniera sicura anche dopo la data di scadenza indicata (“consumare entro” e “preferibilmente” non sono la stessa cosa).
- Riutilizzo degli avanzi: bisogna sempre trovare dei modi creativi per riutilizzare gli avanzi e creare nuovi piatti.
- Conservazione adeguata: prestare attenzione alle modalità di conservazione degli alimenti può prolungarne la freschezza e ridurre il rischio di deterioramento.
- Promozione della condivisione: meglio condividere il cibo con familiari, amici o conoscenti piuttosto che gettarlo nel cestino.
- Partecipazione a programmi di recupero alimentare: sostenere o partecipare a iniziative locali che recuperano cibo in eccesso per poi distribuirlo a chi ne ha bisogno anziché buttarlo.
- Compostaggio: iniziare a considerare il compostaggio come un modo ecologico per smaltire i rifiuti alimentari.
Quelli appena citati sono tutti dei trucchi estremamente utili per ridurre lo spreco alimentare e limitare questo grave fenomeno.
Una serie di contromisure che chiunque dovrebbe iniziare ad adottare.