Un intervento prezioso finalizzato all’abbattimento delle bollette domestiche ma anche alla sostenibilità ambientale. Tutte le informazioni.
Una forma di aiuto importantissima che potrebbe addirittura consentire di azzerare i costi di installazione o per lo meno di ridurli fortemente e, soprattutto, di far crollare gli importi delle bollette dell’elettricità.
Entriamo nel merito di questo bonus scoprendo i requisiti di accesso, cosa permette di realizzare nella propria abitazione. E quanto si può arrivare a risparmiare grazie alla misura confermata dal governo e nota come Reddito Energetico che, oltre al sostegno economico, fa del bene all’ambiente.
La finalità della misura è duplice: se da una parte guarda alla transizione energetica e ad una sempre minore dipendenza dai combustibili fossili, dall’altro funge da primaria forma di sostegno per le famiglie con Isee basso, consentendo loro di realizzare qualcosa che altrimenti non sarebbe possibile concretizzare.
E, una volta completati i lavori di installazione, di iniziare da subito a beneficiare di un importante taglio dei costi in bolletta. Le risorse che vanno a finanziare questo bonus sono quelle del nuovo fondo nazionale reddito energetico e la regolamentazione legata ai requisiti per l’accesso agevolato è arrivata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
Di fatto l’agevolazione riguarda l’installazione di un impianto fotovoltaico ad uso domestico ed in assetto di autoconsumo rivolta ai nuclei familiari il cui ISEE è inferiore a 15mila euro oppure, nel caso vi siano almeno quattro figlio a carico, di 30mila euro. In tal modo si andranno ad aiutare in maniera diretta queste famiglie facendo in modo che il costo dell’energia vada a ridursi drasticamente.
I fondi stanziati ammontano a 200 milioni di euro ed i dettagli della misura sono indicati sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.261 del 08-11-2023. Gli impianti installati devono essere di potenza nominale non inferiore ai 2 e non inferiore ai 6 kwatt; devono inoltre essere realizzati su aree o superfici delle quali il beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.
Al momento non è ancora possibile richiedere il bonus in quanto occorre attendere il via libero operativo ma è confermato che esso coprirà sia l’anno 2024 che il 2025. Importante è sottolineare la suddivisione delle risorse annuali: 80 milioni di euro riguardano le regioni Basilicata, Calabria, Abruzzo, Molise, Campania, Sardegna, Sicilia e Puglia e 20 milioni sono disponibili per le altre regioni o province autonome.
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