Cosa succederà al tuo smartphone se fai un cerchio col dito sullo schermo? La nuova funzione che tutti vogliono sta arrivando.
È una novità che sta entusiasmando tutti gli appassionati di smartphone. Una novità che però sembra, per ora almeno, possibile da utilizzare solo su alcuni precisi modelli. Stiamo parlando della nuova funzione Cerchia e Cerca che è uno dei primi esperimenti di intelligenza artificiale nati dalla collaborazione tra Samsung e Google.
E infatti proprio sugli smartphone della serie Galaxy S24 è presente la funzione che ti fa cercare online con un cerchio col dito. Ma sarà qualcosa che rimarrà confinata a questi device top di gamma? Questa è di certo una domanda che tutti si sono posti. Sa una parte la risposta potrebbe essere ovviamente sì ma le due società sono davvero così disposte a lasciare fuori tanti utenti che non possono permettersi un S24 o un Google Pixel top di gamma?
Una risposta potrebbe arrivare da qualcosa che è stato rintracciato all’interno di un comunicato stampa pubblicato in olandese in cui il fulcro sono le vendite stratosferiche dei device nel Paese. Il comunicato stampa sembra però essere stato modificato. In una prima versione c’era infatti un indizio di un possibile sviluppo futuro.
Se si va a guardare adesso al comunicato stampa pubblicato sul sito olandese di Samsung aiutandosi con la traduzione automatizzata, si legge che “il Galaxy S24 non solo apre le porte al futuro delle comunicazioni, ma è anche uno dei primi telefonini a disporre di Cerchia e Cerca con Google“. Ma alcune fonti, tra cui Android Central, sono riuscite a quanto pare a leggere il comunicato stampa prima che venisse tagliata un’altra frase: “E questo rende S24 unico dato che la funzionalità sarà disponibile solo su dispositivi Samsung e Google fino a settembre di quest’anno“.
Una frase che ovviamente lascia aperta una porta per Google che potrebbe decidere di creare partnership con altri produttori di smartphone e portare il suo Cerchia e Cerca altrove. Una mossa che entusiasma ma che di certo non sorprende. Quello che sorprende invece è il fatto che il comunicato sia stato modificato per nascondere questo dettaglio.
Probabilmente era troppo presto per cominciare a parlarne. La dimostrazione che però nella sua versione originale il comunicato parlava del mese di settembre è facilmente rintracciabile utilizzando per esempio la Wayback Machine che ha conservato la versione originale del 2 febbraio del comunicato in cui la menzione del mese di settembre è chiara e cristallina.
Chi ha provato la funzionalità ne è rimasto stupefatto. L’idea di poter fare una domanda a Google senza nei fatti fare una domanda a Google affascina, soprattutto per il fatto che basta tracciare un cerchio magico col proprio dito. La speranza è che da qui a qualche anno questa funzione non faccia alla fine di tanti altri servizi e di tante altre funzioni che la società ha sperimentato e poi accantonato.
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