I lavoratori che compiono 62 anni nel 2024 possono ricevere un sostanzioso aumento dello stipendio. Quali sono i requisiti richiesti?
La Legge di Bilancio 2024 ha confermato un incredibile beneficio, il Bonus Maroni, rivolto ai lavoratori che hanno 62 anni di età e almeno 41 anni di contribuzione, ossia a coloro che possiedono i requisiti per accedere alla pensione anticipata con Quota 103.
Il sussidio consente di ottenere un incremento immediato in busta paga, per mezzo della riduzione totale dell’aliquota contributiva a carico dei contribuenti, a condizione che si scelga di rinunciare al pensionamento in anticipo e di rimanere a lavoro fino al raggiungimento dei presupposti per la pensione di vecchiaia.
In pratica, la retribuzione lorda rimane invariata e l’incremento non grava sul datore di lavoro, ma sale l’importo netto. I lavoratori, infatti, ricevono direttamente in busta paga il valore dei contributi previdenziali che avrebbero dovuto pagare all’INPS.
Poiché il Bonus Maroni si configura come un incentivo in busta paga, ne hanno diritto soltanto i dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria oppure alle forme sostitutive ed esclusive della stessa. Per ricevere il Bonus Maroni, gli interessati devono presentare domanda telematica all’INPS, tramite l’apposito portale web. Ma quali sono i vantaggi della misura? Scopriamoli.
Per capire la convenienza del Bonus Maroni, bisogna considerare che, sull’importo lordo della retribuzione si applica l’aliquota contributiva del 9,19%, che si aggiunge a quella del 23,81% che grava sul datore di lavoro. I lavoratori che presentano richiesta per il Bonus, dunque, sono esonerati dal versamento del 9,19%, che viene accreditato direttamente in busta paga. Ad esempio, su uno stipendio di 2 mila euro, è riconosciuto un aumento di 183,60 euro al mese.
Ma il Bonus Maroni è davvero conveniente? Bisogna, innanzitutto, valutare gli effetti sulla pensione futura, che sarà più bassa perché i contributi accreditati sono inferiori (ammontano a circa il 23,81% invece che al 33%). Sottolineiamo, inoltre, che sullo stipendio netto gravano anche le altre imposte e, dunque, l’incremento effettivo sarà più basso.
Prima di richiedere il Bonus, ogni lavoratore deve attentamente valutare la propria situazione, calcolando nel dettaglio l’ammontare di contributi fino a quel momento versati. Non è possibile stabilire a priori se si tratta di uno strumento realmente vantaggioso o meno.
Alcuni soggetti potrebbero preferire un incremento immediato della busta paga e rinunciare a una pensione più elevata in futuro, mentre altri continuare a percepire il normale stipendio e mettere da parte un montante contributivo più elevato per la pensione.ù Prima di scegliere, è bene richiedere una consulenza con un esperto e considerare tutte le opzioni disponibili.
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