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Febbre spaccaossa, vertiginoso aumento dei casi in tutto il mondo: ecco come si contrae la malattia

Stanno aumentando i casi di febbre spaccaossa. Ecco di cosa si tratta, come la si prende e cosa si rischia: non farti trovare impreparato.

Sebbene l’inverno sia il periodo delle influenze, in questo ultimo periodo si sta vivendo un aumento allarmante della cosiddetta febbre spaccaossa. Il nome originale di questa malattia è dengue classica e si prende mediante la puntura di un insetto infetto: ecco quindi quali sono le situazioni nelle quali si è più a rischio, quali sono i sintomi ma soprattutto cosa si deve fare se la si prende.

Cos’è la febbre spaccaossa: i casi aumentano in tutto il mondo (retididedalus.it)

I sintomi legati alla dengue, chiamata anche febbre spaccaossa, sono aumento della temperatura corporea, mal di testa, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee come piccole macchie e papule e disturbi gastro-intestinali come vomito e nausea. Ecco quindi come diagnosticarla e quali sono i paesi e le situazioni nelle quali si è più a rischio.

Febbre spaccaossa, attenzione quando viaggiate: è pericolosa

La febbre Dengue è endemica nelle aree del mondo a clima subtropicale e tropicale, quindi in Oceania, in Africa, in America Centrale e Meridionale e nel Sud-Est Asiatico. In realtà, però, la zanzara che la trasmette si adatta molto facilmente a diversi ambienti, quindi la si può trovare anche in zone del Nord America e dell’Europa, soprattutto durante i mesi estivi. Inoltre, i viaggiatori che si infettano all’estero e ritornano poi al loro paese natio possono causare focolai di questa malattia.

Cos’è la febbre spaccaossa: come si prende e cosa si rischia (retididedalus.it)

A trasmetterla è la puntura di una zanzara di genere Aedes. Questa, per avere la malattia, deve a sua volta aver punto un animale o un essere vivente infetto e quindi deve essere entrata in contatto con l’agente virale: da questo momento in poi, la zanzara rimane portatrice di dengue per tutta la sua vita.

Il virus della Dengue non si trasmette da persona a persona e, per prenderlo, è necessaria la puntura di zanzara: una persona infetta che torna da un viaggio in uno dei paesi in cui la malattia è endemica, però, può favorire la diffusione proprio perché consente alle zanzare del proprio paese di entrare in contatto con il virus.

Dopo un periodo di incubazione, la febbre spaccaossa si manifesta con dei sintomi influenzali particolarmente forti che, solitamente, persistono per 48-96 ore. Per curarla non sono disponibili dei farmaci antivirali: si controllano quindi i sintomi così come si fa con l’influenza e si evitano assolutamente tutti i farmaci antipiretici, poiché potrebbero favorire la comparsa di emorragie.

Giulia Belotti

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