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Donazioni revocate: attenzione massima alla nuova normativa

In generale, non è possibile richiedere ciò che è stato donato, ma ci sono alcuni casi in cui è possibile revocare la donazione.

La legge prevede l’esistenza di alcune condizioni per cui è lecito richiedere la revoca di ciò che è stato donato. Una volta appurata l’esistenza di tali condizioni è possibile rivolgersi al giudice per chiedere l’annullamento della donazione. La donazione può essere revocata per esistenza di vizi del consenso, per difetto di forma o perché commessa in frode ai creditori.

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La revoca della donazione (retididedalus.it)

In generale è possibile revocare la donazione, da parte di chi la effettua, per tre motivi: ingratitudine del donatario, mutuo dissenso e sopravvenienza di figli, mentre sono da considerarsi irrevocabili le donazioni fatte per meriti e remunerazione del beneficiario o in occasione di un matrimonio, neanche qualora sussistano le tre condizioni di revoca citate.

L’azione revocatoria può essere esercitata dai creditori quando viene fatta al solo scopo di frodare terzi o eludere i loro diritti e deve essere esercitata entro 5 anni. Qualora invece la donazione è solo fittizia e il bene non è mai uscito dalla disponibilità materiale del donante, si può esercitare l’azione di simulazione senza limiti di tempo, quindi anche a distanza di numerosi anni.

Casi di revoca della donazione

Nel caso specifico di revoca per ingratitudine del donatario, la donazione viene resa nulla per comportamento gravemente scorretto del donatario e può essere chiesta solo quando il donatario commette gravi illeciti, quali atti che comportano l’indegnità a succedere, ha arrecato grave pregiudizio al patrimonio del donante o ha rifiutato indebitamente di versare gli alimenti al donante nonostante vi fosse tenuto per legge.

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I casi di revoca della donazione (retididedalus.it)

Nel caso del mutuo dissenso, invece, il donante regala qualcosa a un’altra persona ed entrambi decidono poi di annullare questa donazione. Quindi l’oggetto o il bene regalato torna ad essere di proprietà di chi lo aveva donato. Tale decisione di annullare la donazione diventa attiva attraverso con un nuovo accordo scritto, seguendo le stesse regole usate per fare la donazione originale.

L’ultimo caso riguarda la sopravvenienza di figli e i casi in cui vi sia la nascita di un figlio, la scoperta di un figlio non conosciuto al momento della donazione o il ritorno di un figlio assente o presunto morto. Questi fattori possono portare il genitore a riconsiderare la donazione già fatta e vale solo per il primo figlio e non per chi ha già uno o più figli e ne ha di ulteriori.

I termini di revoca per sopravvenienza dei figli sono entro cinque anni dal giorno della nascita dell’ultimo figlio o discendente legittimo o della notizia dell’esistenza del figlio o discendente, o, dell’avvenuto riconoscimento del figlio naturale. Se la revoca va a buon fine il donatario deve restituire i beni donati insieme ai frutti maturati dal giorno della domanda.

 

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