Il commissario Jules Maigret, creato dal celebre scrittore belga Georges Simenon, e il commissario Salvo Montalbano, nato dalla penna dello scrittore siciliano Andrea Camilleri, sono due figure iconiche del genere poliziesco che hanno conquistato i lettori di tutto il mondo. Pur appartenendo a contesti culturali e cronologici diversi, ci sono molte similitudini tra questi due investigatori che li rendono figure affascinanti e indimenticabili.
Due figure iconiche
Partiamo innanzitutto da un cenno storico, Andrea Camilleri in qualità di produttore e sceneggiatore Rai, portò il celebre commissario parigino sulle reti nazionali, dove fu interpretato dall’attore Gino Cervi. Inevitabile l’influenza sul suo Montalbano, che, come Maigret, incarna l’archetipo del commissario di polizia intelligente e intuitivo, che risolve i casi grazie alla sua perspicacia e alla sua profonda comprensione della natura umana. Sia Maigret che Montalbano sono dotati di un acuto senso dell’osservazione e di una capacità innata di penetrare nel cuore delle vicende che investigano. Utilizzano spesso un approccio non convenzionale e intuitivo alla risoluzione dei crimini, affidandosi al proprio istinto e alla propria esperienza piuttosto che alle regole rigide del procedimento investigativo.
Camilleri, nel lavorare alle sceneggiature di Montalbano, ha dimostrato una profonda comprensione della vera natura del personaggio di Maigret creato da Simenon, portando alla luce molte affinità tra i due investigatori. Entrambi sono caratterizzati da una apparente ruvidezza che nasconde un’anima buona e generosa, spesso manifestata nella loro pietà verso coloro che commettono il male per necessità o sopravvivenza. Sia Maigret che Montalbano sono mossi da un profondo senso di giustizia e umanità, oltre che da un’intelligenza acuta che li guida nelle loro indagini.
Tra Parigi e Vigata
Entrambi i commissari si trovano ad affrontare un ambiente urbano complesso e ricco di sfaccettature: Maigret nelle strade di Parigi e Montalbano nei pittoreschi paesaggi della Sicilia. Tuttavia, entrambi rivelano una profonda conoscenza del loro territorio e delle sue dinamiche sociali e culturali, utilizzando spesso il contesto locale come elemento chiave nella risoluzione dei casi.
Altro peculiare punto in comune è quelle relativo all’alimentazione. Sia Maigret che Montalbano sono noti per la loro passione per il cibo e per la cucina locale. Entrambi apprezzano i piaceri della tavola e spesso si concedono pause culinarie durante le indagini, dimostrando un gusto raffinato e una predilezione per le prelibatezze della loro regione.
Un’altra similitudine tra i due personaggi è la loro complessa vita personale. Entrambi sono sposati con donne che, pur amandoli profondamente, spesso si trovano in contrasto con il lavoro dei loro mariti. La moglie di Maigret, Madame Maigret, e la compagna di Montalbano, Livia Burlando, rappresentano rispettivamente la stabilità familiare e l’affetto che contrasta con le difficoltà e le tensioni della vita del commissario. Inoltre, entrambi i commissari hanno rapporti complessi con i loro collaboratori, un misto di autorità, affetto e talvolta irritazione. Maigret lavora a Parigi, circondato da collaboratori storici come Torrance, Janvier e Lucas, mentre Montalbano opera a Vigàta, in Sicilia, con Mimì Augello, Fazio, Gallo e Galluzzo. In entrambi i casi, i rapporti con i sottoposti sono caratterizzati da dinamiche di autorità e amicizia.