Daniele Timpano come autore, attore e regista teatrale, ha prodotto e interpretato opere dal 1998, rappresentate sia in Italia che all’estero. A partire dal 2008, ha intrapreso un percorso artistico con Elvira Frosini nella compagnia Frosini/Timpano, caratterizzata dalla creazione e messa in scena di numerosi spettacoli teatrali. Alcune delle produzioni degne di nota della compagnia includono Dux in scatola, finalista ai Premi Scenario e Vertigine nel 2006; Sì l’ammore no (2009), finalista al Premio Dante Cappelletti/Tuttoteatro.com; Risorgimento pop (scritto con Marco Andreoli), Ciao bella, Digerseltz e Aldo morto. Tragedia, quest’ultimo candidato al Premio Ubu nel 2012 come migliore novità drammaturgica e vincitore del Premio Rete Critica 2012.
Le opere
A seguito di questo lavoro, nel 2013, hanno collaborato con il Teatro dell’Orologio di Roma e la Fondazione Romaeuropa per realizzare il progetto Aldo morto 54 (54 giorni di repliche dello spettacolo Aldo morto e 54 giorni di autoreclusione di Daniele Timpano in streaming in una cella appositamente ricostruita in teatro), ottenendo il Premio Nico Garrone 2013.
Dopo Zombitudine, uno spettacolo sul collasso sociale e culturale contemporaneo, nel 2015 hanno lavorato ad Acqua di Colonia, una riflessione sul colonialismo italiano in Africa e le sue conseguenze, che ha debuttato nel 2016 al Romaeuropa Festival. Successivamente, hanno prodotto Carne (2016), basato su un testo di Fabio Massimo Franceschelli; Gli sposi. Romanian Tragedy (2018) e Ottantanove (2019, Premio Riccione “Franco Quadri”), entrambi scritti da David Lescot; e il recente Disprezzo della donna (2021-22).
Come si legge sul sito della compagnia, il loro dialogo con il pubblico si basa sulla coesistenza con gli spettatori, su ciò che condividono con loro, qui e ora: la stessa ipocrisia, gli stessi cliché, le stesse paure, le stesse nevrosi, lo stesso destino.
Acqua di colonia
Questa opera parla del colonialismo italiano. Una storia rimossa e negata, che dura sessant’anni. Inizia già nell’Ottocento, ma nell’immaginario comune si riduce ai cinque anni dell’Impero Fascista. Altri tempi? Acqua passata? Acqua di colonia. Vista dall’Italia, anche oggi, l’Africa è tutta uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano nell’Ottocento. L’edizione è arricchita dagli interventi di Igiaba Scego e Graziano Graziani.
La collaborazione con Frosini
Come detto, Frosini e Timpano sono figure di spicco della scena contemporanea italiana, con ruoli di autori, registi e attori e dal 2008, il loro percorso artistico comune ha portato alla produzione di numerosi lavori. In queste opere, i corpi di Frosini e Timpano salgono sul palcoscenico per disinnescare, decostruire ed incarnare le narrazioni della storia. Le analisi delle derive antropologiche della società avvengono attraverso un vasto materiale di riferimenti, dall’accademico al popolare, che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. I testi prodotti presentano un complesso dispositivo teatrale in cui gli attori-autori sono sempre in dialogo con il pubblico ed in bilico tra l’incarnazione di personaggi, mitologie contemporanee e culturali, topoi della Storia.
I riconoscimenti
I lavori di Frosini e Timpano sono stati rappresentati e co-prodotti dai più importanti teatri e festival in Italia e all’estero, tra cui Romaeuropa Festival, Teatro Argentina di Roma, Teatro Metastasio di Prato, Piccolo Teatro di Milano, Teatro Elfo Puccini di Milano, Bassano Opera Estate, Festival Internazionale di Ferrara, Festival Letteratura di Mantova, Teatro Ponchielli di Cremona, Festival Inequilibrio di Castiglioncello (Li), Teatro della Tosse, Festival delle Colline Torinesi, Teatro Bellini di Napoli, Teatro Biondo di Palermo, Festival Short Theatre Roma, “Face a Face” / Theatre de la Ville Parigi, La Nuit Blanche di Parigi.