La pittoresca città del Lazio, Gaeta, si candida come capitale della cultura 2026: i progetti per rivalorizzare uno dei borghi sul mare più belli di Italia.
All’estremità meridionale della Riviera di Ulisse, sul promontorio del Monte Orlando, si affaccia sul golfo la città di Gaeta. Dalle antiche origini in cui mito, storia e cultura si fondono in un legame indissolubile, Gaeta è un suggestivo borgo costiero in provincia di Latina, nel Lazio. Per dare rilievo alle bellezze della città, il Comune ha proposto la candidatura di Gaeta a capitale della cultura 2026. Ecco di cosa si tratta.
L’iniziativa Capitale Italiana della Cultura risale al 2014, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. La sfida lanciata per la scelta di una città da nominare capitale della cultura contribuisce a incentivare la crescita del turismo, ma anche a valorizzare il patrimonio culturale italiano. Sarà compito del Ministro della Cultura scegliere tra le città selezionate da una giuria, composta da sette esperti nel settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica, quella ritenuta più rappresentativa dei valori culturali italiani.
Per il 2026, le città che aspirano a diventare Capitale Italiana della Cultura sono: Agnone (Isernia) in Molise, Alba (Cuneo) in Piemonte, Bernalda (Matera) in Basilicata, Carpi (Modena) in Emilia-Romagna, Cleto (Cosenza) in Calabria, Cosenza in Calabria, L’Aquila in Abruzzo, Latina nel Lazio, Lucca in Toscana, Lucera (Foggia) in Puglia, Maratea (Potenza) in Basilicata, Marcellinara (Catanzaro) in Calabria, Massa (Massa e Carrara) in Toscana, Moliterno (Potenza) in Basilicata, Nuoro in Sardegna, Pantelleria (Trapani) in Sicilia, Potenza in Basilicata, Rimini in Emilia-Romagna, Senigallia (Ancona) nelle Marche, Todi (Perugia) in Umbria, Treviso in Veneto. A queste si aggiunge anche Gaeta.
Il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, ha dichiarato che il loro obiettivo è trasformare la cittadina laziale in un laboratorio di arte a cielo aperto, attraverso il progetto «Il blu e l’immensità del mare». Il progetto, curato da Cethegus, Giuseppe Daghino e Pierluigi Carofano, è volto a rendere la città di Gaeta un «centro di attrazione turistica e culturale di ampio respiro, con un’offerta che non si limiti ai mesi estivi ma che ci permetta di essere luogo di attrazione per 365 giorni l’anno».
Il sindaco Cristian Leccese ha dichiarato che «la cultura è nel DNA di Gaeta e svolge un ruolo di primaria importanza, soprattutto in chiave identitaria, per ogni cittadino che da sempre si ritrova a respirarla a pieni polmoni». Gaeta ha infatti un ricchissimo patrimonio storico-naturalistico e storico-artistico che va dall’epoca romana fino alla seconda metà del Settecento.
Conosciuto come Gaeta Vecchia, il centro storico di Gaeta ha origini medievali. Attraversato da stradine e vicoli stretti dal meraviglioso affaccio sul mare, il centro di Gaeta si arricchisce della presenza del Castello Angioino Aragonese che domina il Golfo di Gaeta. Chiese rinascimentali e medievali impreziosiscono il borgo, come la Chiesa del X secolo di S. Giovanni a Mare o la Cattedrale di Sant’Erasmo, edificata tra il X ed il XI secolo dal campanile in stile arabo-normanno.
Da visitare poi la spiaggia di Serapo, la principale di Gaeta, e il Monte Orlando, i cui sentieri conducono alle rovine del Mausoleo di Lucio Munazio Planco del 22 a.C. Poco distante si trova poi il Santuario della Montagna Spaccata. In una delle tre strette fenditure di Monte Orlando, un arco naturale dall’alta volta rende unico il paesaggio di Gaeta. Questo luogo paradisiaco, noto come Grotta del Turco, è raggiungibile attraverso una scalinata di 300 gradini. La Grotta, dalle turchesi acque, deve il suo nome ai pirati Saraceni che nel IX secolo, durante gli assalti al Ducato di Gaeta, si riparavano nelle spaccature del promontorio. La bellissima città di Gaeta, ricca di storia e cultura, ha tutte le possibilità per diventare la nuova capitale culturale del 2026.
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