Le dimore degli artisti da non perdere: tante case stupende in giro per l’Europa

Inizia un tour emozionate e da non perdere per visitare le più affascinanti dimore di molti artisti in Europa.

La scala a chiocciola della storica casa di Gustave Moreau
Musée national Gustave Moreau (retididedalus.it)

Oltre a visitare le gallerie d’arte e i musei che, in Europa, dedicano oggigiorno i loro spazi espositivi a diverse collezioni di artisti conosciuti in tutto il mondo, da un po’ di tempo è anche possibile accedere a quelle che furono le reali dimore di queste indimenticabili personalità.

Molte di queste dimore in Europa, nonostante siano rimaste, in alcuni casi, invariate nel loro arredamento, sono infine state trasformate in gallerie d’esposizione. Tale studiato cambiamento ha permesso al pubblico di poter varcare il loro ingresso liberamente e di poter così immergersi nelle atmosfere vissute in prima persona da poeti e artisti di diversa nazionalità.

Le più affascinanti dimore degli artisti: le loro case in Europa

Una delle dimore più affascinanti, in tal senso, sarebbe – secondo i suoi visitatori – quella di René Magritte. A Bruxelles (e più precisamente Jette) è infatti possibile varcare la soglia di quella che fu la casa del pittore del Surrealismo. Magritte vi abitò per 24 anni.

Ora la sua dimora è stata adibita a museo e tale cambiamento la rende più facilmente riconoscibile, per i suoi futuri visitatori, nel “René Magritte Abstract Art Museum“.

Nuvola bianca entra dalla porta di casa di Magritte
René Magritte Abstract Art Museum (retididedalus.it)

Chi si reca in visita presso la casa di Magritte, specialmente in primavera, verrà accolto dal canto degli usignoli e da istallazioni, in alcuni angoli della dimora, in grado di rievocare la sublime bellezza delle sue opere. Molte delle quali sarebbero state realizzate dall’artista proprio fra quelle mura. Le stanze della maison avrebbero inoltre ospitato sovente anche alcune riunioni di altri esponenti del Surrealismo.

Le case degli artisti in Spagna e in Francia

In Spagna, invece, rispettivamente a Portlligat e a Málaga si può visitare l’interno di altre due dimore. Nelle quali hanno vissuto Salvador Dalì e Pablo Picasso. A Málaga la casa natale di Picasso  è situata in Plaza de Merced. La struttura si è recentemente trasformata in un museo. Sono 7mila le opere e le fotografie che la dimora ospita. Qui Picasso trascorse i primi 10 anni della sua vita fino al suo trasferimento a Barcellona.

Un’eco surrealista si trasforma in un’esperienza altrettanto immersiva anche attraversando le stanze dalle bianche mura di Portlligat. Ossia nella casa in cui Dalì si trasferì nel 1930 assieme alla sua compagna Gala. Entrambi, nel corso del tempo, la resero un prezioso rifugio simbolico della loro vitalità e del loro sodalizio artistico.

Se la vita e le opere di poeti come Mallarmé o di Louis-Ferdinad Céline si sono spesso contaminate con quella di molti altri artisti, in Francia sono molte le iniziative di salvaguardia del patrimonio culturale e artistico. Le quali hanno permesso in diverse occasioni di rivalutare e di garantire l’accesso agli artisti contemporanei in luoghi appartenenti a una diversa epoca ma dall’intramontabile splendore.

Da Monet a Moreau e da Cezanne a Van Gogh

Subito dopo i giardini di Claude Monet a Giverny (noti da tempo per essere in grado di accogliere visitatori da ogni parte del mondo) vi è sicuramente il Musée national Gustave-Moreau. L’idea di trasformare la sua casa in museo fu un progetto dallo stesso artista. Ideato da Moreau negli ultimi anni della sua esistenza.

L’edificio è situato a Parigi e ospita –  nei luoghi in cui il precursore del Simbolismo aveva vissuto dapprima con la sua famiglia e poi in solitudine – oltre 14mila opere. Il luogo è divenuto iconico grazie anche all’emblematica scalinata a chiocciola. La quale incornicia ancora oggi una delle sue meravigliose stanze.

In altri due luoghi della Francia, dapprima ad Aix-en-Provence e infine nel piccolo villaggio di Auberge Ravoux, è possibile visitare rispettivamente: il luminoso atelier circondato dalla natura di Paul Cezanne e l’ultimo rifugio di Van Gogh. Qui il pittore olandese si trasferì e dipinse le sue ultime creazioni prima della sua morte.

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