L’assegno Unico è un’agevolazione rivolata a tutte le famiglie con figli a carico fino al 21esimo anno di età. L’importo base potrebbe però aumentare anche di 500 euro.
L’Assegno Unico e universale è un contributo economico erogato dall’INPS e pensato per tutte le famiglie con figli a carico. Questo vuol dire che possono percepire lavoratori dipendenti pubblici o privati, autonomi ma anche inoccupati. L’assegno è previsto per tutti i figli fino al compimento del 21esimo anno di età e senza l’imiti di quest’ultima per i figli con disabilità.
L’importo cambia a seconda dell’ISEE che si presenta annualmente, ma anche a seconda dell’età dei figli. Essendo universale, si riceve il contributo in assenza di certificazione reddituale o con ISEE superiore ai 45mila euro, in questo caso però si ricevono gli importi minimi classificati.
La quota per ogni fini -pur dipendendo da diverse variabili consultabili tutte sul sito dell’INPS nell’apposita sezione- parte comunque da un minimo di 57 euro fino ad un massimo di 199€. Nel 2022 sono state poi apportate della modifiche all’Assegno Universale che permettono anche di far aumentare l’importo complessivo che si riceve. Su tutti c’è il bonus figli o bonus bebè.
Il bonus bebè, o figli che dir si voglia, è una misura introdotta negli ultimi anni e che mira ad incentivare le nascite a seguito del pesante calo demografico che l’Italia sta vivendo almeno da un decennio a questa parte. Si tratta di un’iniziativa nata dalla volontà dei Comuni di aiutare le famiglie e per questo può presentare parametri diversi a seconda della Regione oltre che della città di appartenenza. Per esempio, per il 2024 la provincia autonoma di Trento ha fissato il bonus bebè per la nascita/adozione del terzo figlio ad una cifra massima di 5mila euro una tantum da stabilire in base al reddito.
Ci sono comunque delle linee guida comuni e seguite dai diversi enti locali che pongono la cifra massima di 500 euro per chi presenta un ISEE inferiore ai 20mila euro. La somma, invece, scende a 250€ qualora la situazione reddituale sia più alta della soglia di cui sopra.
Oltre alla situazione reddituale, per ottenere questa forma di integrazione all’Assegno Unico bisogna che la nascita o l’adozione del 1° figlio sia avvenuta tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2023; che si sia in possesso di cittadinanza italiana o di altro Paese membro dell’UE ovvero regolare permesso di soggiorno per i cittadini entra-comunitari. Ed appunto l’attestazione ISEE.
Essendo questo un contributo erogato dagli enti locali, la domanda va presentata presso il proprio Comune di riferimento che metterà a disposizione un apposito modulo da compilare e a cui dovranno essere aggiunto i documenti richiesti (solitamente documenti di riconoscimento e ISEE).
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