Certi materiali, almeno secondo le regole della ristorazione, è bene lasciarli lontani dalla cucina per una serie di motivi. Scopriamo quali.
Secondo le regole della ristorazione, ci sono dei materiali e degli oggetti che non bisogna mai tenere in una cucina professionale. Le stesse regole possono valere per una cucina casalinga, per non contaminare i piatti che si stanno preparando, garantendo quindi sicurezza alimentare, ma anche per non rovinare gli oggetti stessi.
Ci sono alcuni materiali che, degradandosi con il tempo, possono rilasciare sostanze nocive che poi vanno a contaminare gli alimenti. La regola principale in una qualsiasi cucina è quella della sicurezza. In cucina può accadere di tutto, in certi casi può essere anche un ambiente pericoloso, e non a caso esistono delle leggi igienico sanitarie che tutti i ristoranti (ma è bene farlo anche a casa) devono rispettare.
Le regole igienico sanitarie da rispettare in cucina: i materiali da tenere lontano da questo ambiente
Naturalmente, in cucina non deve esserci mai la polvere, tutti gli utensili e le attrezzature usati per cucinare devono splendere, devono essere puliti, lavati e igienizzati. È scontato dirlo, ma ne va della salute dei clienti, nel caso ci trovassimo in un ristorante, o di una famiglia, se ci troviamo in casa.
La cosa migliore da fare è quello di conservare gli utensili in posti protetti, per non prendere polvere. Tra l’altro, la cucina non deve mai essere troppo decorata, per non avere angoli dove la polvere si può accumulare facilmente. Le cucine dei ristoranti, ad esempio, sono quasi asettiche.
Detto ciò, un materiale che non deve essere presente in cucina è la parete in mattoncini, con la muratura in vista. Secondo le leggi, infatti, in cucina le pareti devono essere lisce, almeno per i primi due metri di altezza. Questo perché devono essere facilmente lavabili, mentre i mattoncini sono porosi e assorbono sporcizia e raccolgono polvere.
Come evitare accumulo di sporco e contaminazioni in cucina
Stessa cosa per le pareti in legno. Ciò vale anche per le superfici di lavoro. I ripiani solitamente sono in acciaio. E poi, da tenere lontano da un ambiente del genere è il cibo avariato, pieno di muffa e deleterio per la salute delle persone. Occorre immediatamente gettare via un cibo andato a male, per evitare una contaminazione.
E poi abbiamo i detergenti, i quali devono essere sistemati in luoghi chiusi, lontano dagli alimenti, sempre per lo stesso principio, ossia per evitare contaminazioni o errori durante il lavoro, mentre si stanno cucinando le pietanze per la sala.
La legge vieta l’utilizzo anche della plastica per gli utensili, poiché questi contengono sostanze nocive che possono finire nei piatti. Tutte le plastiche, dunque, devono essere lasciate fuori dalla cucina, perché con le alte temperature si logorano, rilasciando piombo, arsenico e altri sostanze pericolose per la salute.
Perché i cuochi devono indossare abiti bianchi
Stessa cosa gli utensili in legno. Questi rappresentano un classico della tradizione, in realtà nella ristorazione si sconsiglia il loro utilizzo. Il legno si logora, assorbe lo sporco, può contaminare gli alimenti, perciò non è detto che sia sempre il materiale più adatto. Un materiale molto dibattuto è il lattice, usato per i guanti. Questo può causare allergie, perciò si consiglia l’uso del nitrile, più resistente e sicuro.
Per quanto riguarda il ristorante, il regolamento igienico chiede che i cuochi indossino indumenti bianchi, e non scuri, per mettere in risalto lo sporco. Insomma, prestare attenzione ai materiali da usare in cucina è importante per mantenere un ambiente salubre, pulito e sicuro.
Un ultimo consiglio è quello legato all’uso della carta blu, sempre più utilizzata nei ristoranti. Si tratta di una carta (ma anche guanti e utensili) di colore azzurro; visto che in natura non esistono cibi di questo colore, questa permette di individuare subito residui di sporco nel cibo o sugli strumenti usati.