Il piano a induzione è un metodo di cottura moderno e pratico, ma bisogna considerarne anche i contro prima di installarlo in casa.
All’inizio dei tempi gli ominidi erano soliti consumare cibo crudo, in seguito la scoperta e la domesticazione del fuoco, avvenute circa 125mila anni fa, hanno comportato una vera e propria rivoluzione. Abbiamo cominciato a mangiare cibi cotti e, di lì in poi, non abbiamo più smesso. Con l’avanzare dei millenni, dunque, abbiamo usato il calore in vari modi e abbiamo visto evolversi i metodi di cottura.
Dalla fiamma viva dei secoli scorsi siamo giunti ai forni, a elettrodomestici quali la friggitrice ad aria e oggi una delle modalità di cottura più all’avanguardia è sicuramente quella ottenuta tramite il piano a induzione. Questa tecnologia sfrutta la corrente elettrica per generare un campo elettromagnetico. Quest’ultimo, a sua volta, è in grado di movimentare le molecole di metallo delle pentole, generando calore.
Piano a induzione: i vantaggi
Per questa ragione il piano a induzione si differenzia dal piano elettrico anche a colpo d’occhio: l’induzione scalda solo il fondo della pentola, mentre il piano elettrico sfrutta il calore di alcune resistenze, che diventano incandescenti. Nelle cucine più moderne il piano a induzione è una soluzione pratica, che permette di risparmiare anche in termini di consumo di gas o tempo.
La cottura a induzione, in effetti, riduce i tempi di preparazione e, distribuendo il calore in modo uniforme, dà vita a cotture di alto livello. Inoltre un piano a induzione è facile da usare e da tenere pulito. Tra i vantaggi possiamo considerare anche il fatto che col piano a induzione non ci si può bruciare, proprio per via del suo peculiare funzionamento.
Piano a induzione: gli svantaggi
Esistono però anche dei contro da mettere in luce rispetto al piano a induzione, primo tra tutti il consumo di energia elettrica, che potrebbe comportare sovraccarichi all’impianto o problemi di alimentazione per gli altri elettrodomestici. Per questo si consiglia di aumentare ad almeno 4 chilowatt di potenza la fornitura domestica.
Un altro fattore da considerare è lo spazio: il piano a induzione ha una profondità di circa 5 cm, cui bisogna aggiungerne altri 3 per evitare surriscaldamenti. In altre parole esso andrà installato in una zona spaziosa, evitando di posizionarlo in prossimità di altri elettrodomestici. Considerati i pro e contro di questa tecnologia, si può dunque decidere se convertirsi al piano a induzione o se continuare a utilizzare i classici fornelli.