Tari: scopri i casi in cui non devi pagarla e verifica se ti è possibile ottenere questo vantaggio, tutte le informazioni.
La Tari è la tassa che deve essere pagata per i rifiuti, viene riscossa dal Comune di residenza per provvedere alla gestione dei servizi di raccolta e smaltimento degli stessi. I contribuenti sono obbligatori al pagamento della tassa nel momento in cui sono proprietari o detentori di un immobile o ad aree, idonee alla produzione di rifiuti indipendentemente dal loro utilizzo.
L’uso dell’area tuttavia, viene considerato nella dichiarazione presentata all’ufficio tributi, per calcolare l’importo della tassa, in alcuni casi è inoltre possibile ottenere un esonero. Il pagamento è importante in quanto il denaro ricavato è utilizzato per lo smaltimento. Chi non paga la Tari, è soggetto a sanzione che può arrivare anche al 30% dell’importo dovuto con il passare del tempo.
Tari, scopri i casi in cui non devi più pagarla
La Tari è un’imposta dovuta agli enti locali in particolare al Comune dove è situato il proprio immobile, per quanto riguarda la prescrizione è di cinque anni, viene dunque applicata una prescrizione breve. Oltre alla Tari in prescrizione a cinque anni, sono anche le successive cartelle esattoriali notificate dall’agenzia delle riscossioni. La prescrizione breve viene applicata a tutte le cartelle esattoriali.
In alcuni casi tuttavia esistono delle eccezioni nelle quali il termine viene allungato, in particolare ciò accade quando il pagamento della tassa deve essere dovuto in seguito ad una sentenza. Ad esempio potrebbe accadere nel caso in cui venga presentato un ricorso contro l’avviso di accertamento della tari e il giudice lo conferma. In questo caso il debito non viene più considerato come tributo locale, ma come un debito per effetto della sentenza del tribunale. In questo caso si applica la prescrizione ordinaria, il termine dopo la sentenza per la prescrizione è fissato a dieci anni.
Tari prescrizione ed esonero
La Tari viene prescritta a decorrere dal 1 gennaio dell’anno successivo a cui è riferito il tributo, dunque all’anno in cui si sarebbe dovuto effettuare il pagamento. Nel momento in cui avviene una richiesta di pagamento prima del compimento della prescrizione, viene interrotta la decorrenza e la prescrizione si azzera rincominciando.
Quando passa il tempo indicato dalla legge senza che vi siano state interruzioni dall’ultima richiesta di pagamento, la Tari può non essere pagata. Per far valere la prescrizione è necessario presentare un’istanza di autotutela attraverso la quale si richiede lo sgravio. Nel 2024 è possibile non pagare la Tari relativa al 2018, in questo caso sarà prescritta anche la cartella esattoriale notificata nel 2018. Stesso discorso vale per per le tasse sui rifiuti alle quali è stata emessa una sentenza nel 2014.