Candidati a vincere il titolo per la Capitale della Cultura 2026 ci sono 10 progetti, uno di questi è quello della Piccola Atene d’Italia.
Vincere il titolo di Capitale della Cultura non è cosa da poco e Pesaro, detentrice del titolo per il 2024, lo sa bene. E lo sanno bene anche i sostenitori dei numerosi progetti che ogni anno vengono presentati al Ministero della Cultura per essere esaminati. Per il titolo 2026, ad esempio, il Ministero ha esaminato 16 progetti, scegliendone 10 come finalisti.
Tra le città presentate il gara si trova anche quella che viene chiamata la Piccola Atene d’Italia. Ma di che città stiamo parlando? Per darvi un indizio possiamo dirvi che si tratta di una cittadina di medie dimensioni che è molto cara a Luca Zaia, il presidente della regione Veneto. Un altro indizio riguarda il gran numero di strutture ricettive culturali e museali presenti in città. Vi troviamo infatti “11 sedi museali, 10 biblioteche 5 teatri e una sessantina di grandi eventi tra i quali cinque premi letterari“.
Treviso candidata a Capitale della Cultura 2026
Ancora nessuna idea su quale possa essere la Piccola Atene d’Italia candidata a vincere il titolo di Città della Cultura 2026? Ebbene, la risposta ve la sveliamo noi: si parla di Treviso, città veneta di circa 86mila abitanti. Oltre alle attività culturali che è possibile svolgere a Treviso, la città vanta anche un’ottima accessibilità e fruibilità delle strutture.
Per questo Zaia l’ha presentata come una “candidatura solida“, soprattutto considerando che nello stesso anno, il 2026, ci saranno anche le Olimpiadi. A Treviso si trovano una stazione ferroviaria e un aeroporto a poca distanza dal centro, inoltre in città si fa molta attenzione ai giovani, sui quali si è sempre investito e si vuole continuare a farlo.
Crescita sociale e indotto per tutto il Veneto
La speranza del presidente della Regione e dell’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari è quella che il progetto trevigiano possa portare lustro e crescita non soltanto per la cittadina, ma anche per l’intera regione Veneto.
Corazzari ha infatti dichiarato: “Un risultato che andrebbe a rappresentare una straordinaria opportunità non solo per la città, ma per tutto il territorio regionale, con una crescita sociale e un indotto che avrà sicuramente un effetto positivo su tutta l’area della Marca Trevigiana e del Veneto“.