Orchidee in acqua: scopriamo insieme come coltivarle in modo semplice e veloce, senza pericoli

È possibile coltivare le orchidee in acqua? Sì, si chiama metodo dell’idrocoltura e potrebbe rivoluzionare la crescita di queste piante delicate. Una guida passo passo su come fare.

metodo idrocoltura orchidee
Come riuscire a coltivare le orchidee in acqua con il metodo dell’idrocoltura (RetidiDedalus.it)

Tra le piante da appartamento più apprezzate ci sono indubbiamente le orchidee. Belle e colorate dalle forme che spesso ricordano ballerine di danza classica, queste piante fanno sicuramente un bellissimo effetto scenografico in casa, peccato però che siano anche delicatissime e difficili da mantenere.

Anche il miglior pollice verde con le orchidee ha fallito almeno una volta. Del resto questa è una pianta dal terreno particolare, il vaso deve essere trasparente non solo una funzione estetica ma anche per permettere alle radici in bella vista di ricevere la luce necessaria. C’è bisogno di acqua ma non troppa, umidità ma non eccessiva; ha bisogno di luce ma i raggi troppo forti potrebbero “ustionarla”; la temperatura ideale deve essere tra i 17 e i 23° e mai sicuramente sotto gli 8°. Insomma, le orchidee sono bellissime ma hanno anche bisogno di molta cura e attenzione.

Basta sbagliare di poco per far morire la pianta o per non vederla più fiorire. Tutto però potrebbe cambiare con il metodo dell’idrocoltura, un nuovo e forse rivoluzionario approccio alla coltivazione di queste piante.

Come curare le orchidee con il metodo dell’idrocoltura, un vademecum dettagliato

orchidee come curarle con efficacia
Curare al meglio le orchidee con l’idrocoltura (RetidiDedalus.it)

L’idrocoltura, anche detta coltivazione in acqua, è una nuove tecnica di cura per le piante quando si parla di botanica d’appartamento. Questa tecnica si addice particolarmente alle orchidee epifite ovvero quella specie che ha trovato il proprio habitat ideale con la crescita sugli alberi, dove vanno per la maggiore umidità e nutrienti dell’aria. L’idrocoltura elimina la necessità del substrato terroso, riducendo il rischio di marciume che è una delle problematiche più frequenti nella cura delle orchidee.

Come si procede nell’atto pratico? Tutto sta nella giusta e corretta preparazione delle orchidee a questa nuova tecnica di coltivazione, ma anche nella scelta del vaso e dell’acqua giusta, oltre che della creazione del giusto ciclo di innaffiatura che vada a ricreare l’ambiente naturale in cui queste piante crescono. Passaggi non complicati, anzi ma che devono comunque essere effettuati con cura per non rovinare la pianta.

La tecnica nel dettaglio

  • Pulizia del terriccio; quindi, la prima fase dell’idrocoltura è la pulizia del substrato per cui con delicatezza va eliminata ogni traccia di terriccio dalle radici.
  • Pulizia delle radici; per eliminare i residui più piccoli senza danneggiare la pianta è bene immergere le radici in acqua tiepida. Attenzione alla temperatura dell’acqua, deve essere tiepida in modo che il terriccio si sciolga e venga via facilmente e da solo.
  • Potatura; dopo averle pulite è bene controllare che tutte le radici siano sane, nel caso in cui ci si accorga che qualcuna è già marcia è bene eliminarla in modo da non danneggiare tutte le altre. Questo processo, inoltre, stimola le orchidee a sviluppare nuove e più robuste radici.
  • La scelta del vaso; è meglio scegliere un vaso trasparente che permette di monitorare con costanza lo stato di salute delle radici. Meglio ancora poi se si tratta di vasi alti, in vetro e panciuti.
  • Quale acqua usare; in questo caso è bene utilizzare l’acqua piovana o in alternativa quella distillata evitando così l’accumulo di sostanze chimiche nocive.
  • Frequenza dell’innaffiatura; è necessario che le radici siano coperte di acqua per almeno 2 giorni dopodiché dovranno asciugare per 5. In questo modo si va a mimare l’habitat naturale delle piante creando il giusto ciclo di umidità.
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