Luogo ricco di fascino, la Casa di Piero della Francesca è un museo unico, da non farsi sfuggire. Approfondiamone tutte le peculiarità.
Incastonata nella splendida cornice della Toscana, la casa di Piero della Francesca è oggi uno splendido museo, da non perdersi. Si tratta di una dimora ricca di fascino, che ha visto nascere, vivere e morire il grande maestro del Rinascimento, trasformata oggi in un’esposizione suggestiva.
Circondata dalle colline, si trova nell’incantevole borgo di Sansepolcro (situato in provincia di Arezzo) e al suo interno ospita anche la Fondazione Piero della Francesca Onlus, che ha dato vita a un suggestivo percorso espositivo con le opere rilevanti del pittore. Avente sede in via Aggiunti 71, la casa-museo ospita sia l’esposizione dedicata all’intramontabile artista, sia l’Aboca Museo, inerente al mondo delle piante medicinali (scopri che città visitare in questo periodo dell’anno).
La casa-museo di Sansepolcro, che ha accompagno la vita di Piero della Francesca, si trova nel cuore del borgo. Articolata in tre piani, la facciata è imponente e al suo interno è arricchita da soffitti lignei.
Ad oggi sede del museo dedicato al pittore, racchiude molti dei suoi dipinti più suggestivi e installazioni multimediali che ripercorrono la vita dell’artista. Una stanza unica è la biblioteca, ricca di libri. Dopo anni di chiusura, la Fondazione ha messo in campo un forte impegno per restaurare l’abitazione, adibendola a museo: la dimora rappresenta oggi un’attrazione capace di richiamare tantissimi visitatori, attratti dalla sua atmosfera unica. Visitando la casa-museo ci si cala nella vita del mostro sacro dell’arte e nel suo lavoro (se sei un appassionato di arte, sappi che a Napoli in questo periodo ci sono tantissime cose da vedere).
Nato intorno al 1412, Piero della Francesca è stato un geniale matematico e pittore, esponente della corrente dell’Umanesimo, che ha contribuito alla nascita del Rinascimento.
Sulla vita dell’artista non ci sono tracce precise, in quanto i suoi documenti custoditi all’anagrafe del paese sono stati bruciati. Per tutta la sua esistenza, l’artista è stato legato al borgo Sansepolcro, dove è nato, ha studiato ed è deceduto, anche se ha viaggiato molto, spostandosi tra Urbino e Roma. Autore di opere dal valore immenso, è mancato proprio nel paesino della provincia di Arezzo, per via di una patologia agli occhi grave, che ha stoppato il suo lavoro negli ultimi anni della sua vita. Il suo corpo è custodito nel Duomo di Sansepolcro.
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