Un autore ecclettico per un progetto che è arrivato in tutto il mondo distribuendo a suo modo le idee: scopriamo insieme l’affascinante mondo di Andrea Bianconi
Quando l’arte diventa di tutti e per tutti si raggiunge lo scopo ultimo di un autore. Ed Andrea Bianconi ci è innegabilmente riuscito con il suo entusiasmante progetto che ormai si rivolge al mondo intero. Non era facile né semplice ma Andrea ci è riuscito con un’ opera che si è trasformata in una performance collettiva unica nel suo genere.
L’artista italiano si è conquistato un pezzetto di mondo attirando l’attenzione, sbalordendo e innovando. Molto attivo e attento ai temi del sociale e dell’ambiente, non ha però tralasciato le idee quelle che contano, quelle che si possono distribuire e condividere saltando tra Rio de Janeiro, New York e Mosca, in un turbine di creatività che ben si sposa con il suo essere artista propositivo e impattante.
Andrea Bianconi
Bianconi nasce a Vicenza nel 1974 dove vive e lavora sino a quando non spicca il volo verso gli Stati Uniti che lo accolgono e lo acclamano. Da allora gira per musei e mostre internazionali invitato a presentare le sue opere e le sue performance, come quando fu invitato al World Economic Forum, a Davos in Svizzera dove la sua Voice to the Nature sbalordì e convinse i capi di Stato riuniti.
La sua visione parte dal fatto che la società contemporanea sia totalmente priva di idee e l’artista si propone di attivare la scintilla che possa far scaturire nuovi pensieri. In un mondo frenetico e votato alla corsa per arrivare in tempo non si sa dove e non si sa per cosa, Bianconi ci invita a fermarci per riflettere e lo fa in modo assolutamente creativo e stimolante.
Il progetto
“Sit Down to Have an Idea” è un’installazione che invita proprio alla riflessione, come ci racconta la Repubblica, al ritrovare i tempi naturali del pensiero, su di una poltrona, un luogo dove tornare a immaginare. Da qui è nato il progetto la Poltrona delle Idee, prendendo spunto dalla poltrona in velluto verde, dono della nonna, che era lì davanti a lui invitandolo a creare. Un pennello intinto nel colore bianco et voilà, la scritta sulla poltrona che ora gira per tutto il mondo.
Un invito a ritrovare inspirazione, fermandosi, sedendosi, prendendosi il tempo che non abbiamo più. Nel 2020 l’artista invade la città di Bologna con 24 poltrone, una per ogni ora del giorno, durante Arte in Fiera. Da lì quella poltrona prese vita ed arrivò in montagna su Cima Carega, Piccole Dolomiti, dopo il lock down sembrò una vera e propria rinascita e l’artista la posiziona in molti altri luoghi, rendendola di fatto universale. Il pubblico diventa parte integrante del progetto sedendosi sulla poltrona delle idee pronto a performare e interagire, dando voce alle idee.
