Pochi conoscono il Bonsai Glicine, eppure è una delle piante più belle che ci siano, ecco tutte le caratteristiche.
Una delle piante più belle presente nei giardini è il glicine. Questa meraviglia della natura è formata da fiori che cadono su sé stessi donando un effetto a cascata bellissimo da vedere, profumato e decorativo.
C’è qualcosa di ancora più bello, se si può dire, ed è il Bonsai Glicine. Invece di avere la pianta su tutto il cancello o la propria ringhiera, ecco un piccolo vaso e un alberello di origine orientale che dà un tocco raffinato all’ambiente.
Vediamo, qui di seguito, quali sono le sue caratteristiche perché io ce l’ho e non posso smettere di ammirarlo con occhi brillanti. Quindi, un piccolo aiuto e qualche informazione in più anche per voi con questo articolo.
Bonsai Glicine: tutte le caratteristiche
Il Glicine è una pianta rampicante e può essere di diversi tipi. Il suo nome scientifico è Wisteria e io voglio parlarvi della Wisteria cinese o giapponese nel Bonsai che sono le varietà che possono dare i grappoli più lunghi.
Ovviamente, dal momento che i grappoli sono abbastanza grandi e devono scendere, i Bonsai Glicine sono per la maggior parte di media-grande altezza. La manutenzione è molto più facile ed è in linea con quella del Bonsai.
Tuttavia, per fare crescere al meglio queste piante occorrono delle attenzioni particolari. Iniziamo dalla posizione: quando fa freddo la pianta ha bisogno di protezione perché in vaso le radici sono più deboli di quelle piantate nel terreno; nella stagione di fioritura, invece, si deve mettere alla luce del sole.
Mi raccomando: usate un buon fertilizzante organico solido una volta al mese, una volta a settimana se liquido. Ovviamente nel pieno della stagione primaverile. Il concime adatto mi è stato suggerito da un esperto e vi consiglio di fare la stessa cosa.
Poi, è importante innaffiare nel modo corretto. Nella stagione fredda bisogna tenere il terreno e le radici umidi, mentre in primavera e estate bisogna abbondare con l’acqua.
Attenzione ai parassiti che amano trovare rifugio nel glicine e che provocano malattie. Quelle più comuni sono peronospora e ticchiolatura. Per contrastarle bisogna guardare ogni giorno la pianta e al minimo segnale di ingiallimento o di segno non naturale bisogna togliere quella parte.
All’inizio la pianta va rinvasata ogni due anni, poi, quando sarà più matura, si può fare anche ogni 4 o 5. Anche la potatura va bene sulla pianta giovane e adulta, ma su una pianta vecchia non ne vale la pena. Può avere più conseguenze negative che positive.
Ad ogni modo, la potatura deve essere fatta a inizio primavera o dopo la fioritura. A luglio, indicativamente, dovete tagliare i filamenti, mentre i rami e i ramoscelli si devono tagliare dopo la caduta delle foglie. In estate potete sfoltire un po’ la chioma così che possa entrare luce anche nei ramoscelli interni.