Questo capolavoro di Piero della Francesca ha più di 500 anni e ora possiamo ammirarlo al Poldi Pezzoli di Milano grazie ai prestiti dall’estero.
Piero della Francesca, vissuto tra il 1412 circa e il 1492, è considerato uno degli artisti più influenti del quindicesimo secolo italiano. Le sue opere sono ricordate e ammirate ancora oggi, a oltre 500 anni di distanza, per la commistione di generi e riferimenti che vi troviamo. Nelle opere di Piero della Francesca si trovano riferimenti all’arte e alla geometria, ma anche alla teologia e alla filosofia.
Vissuto nel pieno Rinascimento, questo artista è riuscito a conciliare religiosità e umanesimo, attraverso decine di opere e affreschi che ancora oggi possiamo ammirare. Tra questi si annovera il Polittico agostiniano composto dall’artista per la chiesa degli agostiniani a Borgo San Sepolcro nell’Aretino (ed è proprio in queste zone che si trova la casa di Piero della Francesca!). Nel corso dei secoli, però, le 8 tavole che compongono il polittico sono state divise, finendo ai 4 angoli del mondo.
Il polittico agostiniano di Piero della Francesca riunito dopo 500 anni
Grazie a un’iniziativa del museo Poldi Pezzoli di Milano, come riporta Ansa, sarà possibile ammirare le tavole riunite in un solo spazio fino al 24 giugno. I pezzi del polittico giungono da New York, da Londra, da Lisbona e da Washington e saranno allestiti a due a due, dotati delle loro cornici storiche e di un’illuminazione ideata ad hoc per l’esposizione da Artemide.
La direttrice del Poldi Alessandra Quarto ha descritto questo evento come “la riunione del secolo“, che oltre a donare ai visitatori un’esperienza senza precedenti è stata l’occasione per effettuare alcuni studi approfonditi e analisi specialistiche sulle opere in questione. Effettuando una diagnostica per immagini, infatti, gli specialisti sono riusciti a intuire il contenuto delle tavole mancanti.
Analisi specialistiche sulle tavole: quali sono i soggetti mancanti?
I soggetti di alcune tavole, ad esempio, sono stati parzialmente cancellati per dare senso e coerenza alla successione di opere una volta divisa in polittico. Nell’angolo in basso a destra della tavola di San Michele Arcangelo si notano ad esempio i drappi di un tessuto in velluto, che è stato accreditato come l’abito della Madonna inginocchiata.
Dietro alla “riunione del secolo”, dunque, si trovano molto lavoro e collaborazione internazionale. I prestiti esteri hanno permetto al museo milanese di offrire agli appassionati di arte rinascimentale un’opera mastodontica, che difficilmente avremmo potuto ammirare riunita sotto un solo tetto.