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E tu conosci la Pizza Cresciuta di Pasqua? La prepariamo a Roma ed è una delizia: provala anche tu

Non è Pasqua a Roma se non prepariamo la pizza cresciuta; una di quelle vecchie tradizione che per fortuna continuiamo a mantenere.

La pizza cresciuta romana, la delizia della tavola a Pasqua (RetidiDedalus.it)

La chiamiamo pizza ma in realtà è dolce e soffice, ma soprattutto a Roma non deve mai mancare per la colazione di Pasqua. A Napoli hanno il casatiello dolce per questa colazione, noi della Capitale preferiamo questa pizza che però serviamo con la Corallina e le uova sode o almeno così vuole la tradizione delle nostre nonne, ma va bene ed è buono anche se mangiato pucciato nel latte.

Da piccola mi chiedevo perché la chiamassimo pizza se oltre ad essere dolce è anche molto alta, la mia nonna mi spiegava sempre che il nome ricresciuta è dovuto al fatto che l’impasto ha una lunga lavorazione, con l’impasto che lavorato più volte proprio per farlo crescere. Le origini di questa pizza di Pasqua sono antichissima, ma è così radicata nella nostra tradizione culinaria che praticamente ogni famiglia ha la propria ricetta, cambiando un po’ le dosi e arrivando così ad un risultato diverso.

Fino a qualche decennio fa le pizze cresciute di Pasqua si preparavano solo in casa, oggi i forni si sono attrezzati e si possono comparare già pronte e fatte, ma seguire la ricetta della propria famiglia e farla da sé è tutta un’altra storia. La ricetta che seguo io è quella che mi ha lasciato la mia nonna, così ritorno un po’ bambina e riprendo i sapori di quell’età.

Pizza di Pasqua romana, la ricetta per avere un dolce come quello della nonna

Pizza di Pasqua (RetidiDedalus.it)

La lista di ingredienti qui segnata permetterà di preparare una pizza di Pasqua da 1 kg. Serviranno quindi;

500 g di farina
4 uova
100 g di strutto (se proprio non lo trovare va bene il burro)
200 g di zucchero
15 g di lievito di birra fresco
100 ml di acqua
Pizzico di sale
Un mix di aromi con cannella; vanillina, arancia e limone grattugiati, noce moscata

L’impasto ripreso per la pizza cresciuta

La pizza cresciuta va preparata nel tardo pomeriggio o in serata così da avere tutta la notte a disposizione per una lievitazione tranquilla e una cottura che, quindi, avverrà il giorno seguente. Secondo la tradizione, l’impasto va preparato la sera del Giovedì Santo e si inizia facendo sciogliere il lievito fresco nell’acqua tiepida, quindi si sposta tutto in una terrina e si aggiungono 4 cucchiai di farina e si mescola bene.

In questo modo si è preparato un lievitino che dovrà riposare almeno 45 minuti. Trascorso questo tempo, si aggiungono gli altri ingredienti e quindi: la restante farina, le uova leggermente sbattute, lo zucchero, il mix di aromi e solo in ultima battuta lo strutto. In questa fase è importantissimo lavorare bene l’impasto, con decisione per fare in modo che che gli ingredienti di amalgamino alla perfezione. Per capire se state andando nella giusta direzione, l’impasto deve fare le bolle.

Quando avrete un impasto liscio e compatto, mettetelo a riposare in uno stampo alto riempiendolo al massimo fino alla metà (se avete stampi piccoli con questa dose ve ne usciranno anche 2). Lasciate riposare la pizza tutta la notte in un luogo asciutto e coprite prima con un panno e poi con una coperta. L’indomani, la pizza deve aver raggiunto quasi il bordo dello stampo, solo a quel punto potrete cuocerla in forno caldo a 190° per 45 minuti.

Una volta pronta, se volete evitare che si sgonfi lasciate raffreddare in forno con lo sportello leggermente aperto.

Anna Peluso

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