Il barbecue del lunedì in Albis è una tradizione davvero immancabile, e grazie a questi accorgimenti sarà assolutamente perfetto
Durante le feste pasquali ci sono alcune tradizioni culinarie immancabili. Le uova di Pasqua, ad esempio, sono il fulcro di tutto il pranzo pasquale, per la gioia dei bambini e la golosità dei grandi. Se le farciamo in questo modo, saranno mozzafiato! Ma alcune tradizioni riguardano la Pasquetta, giornata ideale per la proverbiale gita fuori porta dove non può e non deve mancare del buon cibo per l’ideale convivialità.
Proprio perché è la giornata della tradizionale scampagnata all’aria aperta, la Pasquetta è il giorno dove praticamente tutti si dilettano in un bellissimo barbecue. La grigliata all’aperto, in mezzo a un prato o in terrazza con amici è il modo perfetto per passare il lunedì in Albis. Ma il barbecue non va sottovalutato, ci sono alcuni accorgimenti precisi da seguire per poter rendere la carne gustosa e mettere a tavola una grigliata da leccarsi i baffi. Vediamo quali sono.
Barbecue di Pasquetta: la brace è fondamentale
Il barbecue si basa naturalmente su due elementi imprescindibili: la carne da grigliare e la griglia su cui cuocerla. Ciò che però molti sottovalutano è come ottenere la brace ideale per la nostra griglia. Molti optano per la comune carbonella, sia per inesperienza che per facilità. La carbonella infatti è un’opzione molto comoda ed è anche più economica. Ma se usiamo il legno, avremo una carne più profumata e aromatizzata.
La brace va curata con pazienza, ha bisogno dei suoi tempi, ci vogliono circa 60 minuti per ottenerla. Per questo la scelta deve andare su un legno forte. Tra i legni migliori per il nostro barbecue ci sono ulivo, frassino o anche il legno di quercia. Faggio, pioppo e vite anche vanno bene come scelta, perché ardono prima ma durano meno. La legna che va assolutamente evitata è quella troppo aromatiche e, soprattutto, la tipologia di legno resinoso.
Dopo aver preparato la brace, è il momento della cottura. È risaputo che un consumo troppo frequente di carne rossa va evitato. Tuttavia certe dritte neutralizzano alcuni rischi. Ad esempio la marinatura della carne porta ad una riduzione delle ammine eterocicliche, in potenza cancerogene. Anche dare una breve cottura preventiva alla carne aiuta, in padella o al forno. L’importante è metterla poi subito sulla griglia, senza pausa alcuna tra le due cotture.
Ciminiera e leccarda: alleati immancabili
Sotto la griglia è importante porre una leccarda per raccogliere il grasso in eccesso che gocciola in cottura, senza che questo vada così a colare sulla brace provocando fiammate e fumi sgradevoli. Non è necessaria alcuna spesa extra. Basta una pentola senza manici che si può utilizzare anche per la cottura indiretta, mettendole la brace intorno. Questo tipo di cottura permette di cuocere cibi grossi o molto grassi riuscendo a lasciarli teneri al centro. Occhio però: i tempi raddoppiano.
Se abbiamo optato per la carbonella invece del legno per la nostra brace, è utilissima la ciminiera di accensione. Se ne trovano molti tipi in commercio, o si può utilizzare un vecchio scolaposate purché tutto in metallo. La ciminiera è un contenitore dove metteremo la carbonella, e al di sotto sistemeremo gli accendi-fuoco. Ci permetterà di avere la brace in circa mezz’ora e senza dover né girare la carbonella né arearla di tanto in tanto.
Tuttavia, come capita cucinando, potremmo scottarci. In tal caso è importante mettere la parte colpita in acqua fredda per circa 15 minuti, mai mettere ghiaccio perché danneggia i tessuti. La ferita va pulita e bendata, possiamo assumere anti–infiammatori e applicare gel all’aloe ma mai burro o latte. Se dopo qualche ora si forma una piccola bolla, lasciamola stare. Se invece si forma subito una vescica importante o la scottatura è profonda, meglio andare subito al pronto soccorso.
E ora che sappiamo a perfezione come fare un barbecue, rendiamolo anche salutare. Secondo l’epidemiologo Franco Berrino, dell’Istituto nazionale dei tumori, accompagnando la bistecca a una bella porzione di verdure faremo il pieno di antiossidanti anti-cancerogeni, anche finendo il pasto con frutta o un buon caffè. Se invece preferiamo una pasquetta con pranzo al sacco, è tradizione portare il casatiello avanzato a Pasqua. In questo modo ne faremo uno da leccarsi i baffi.