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Dopo quasi duemila anni di siccità torna l’acqua alle Terme di Caracalla: uno spettacolo unico

Caracalla allo specchio è il nuovo progetto architettonico che riporta l’acqua alle Terme di Caracalla, connettendo il passato col presente.

Terme di Caracalla vasca
La grande vasca delle Terme di Caracalla riporta l’acqua nell’antico sito romano (Retididedalus.it)

Tra il 212 e il 217 d.C. l’imperatore romano Caracalla fece costruire una delle più grandi opere architettoniche dell’Urbe: le Terme di Caracalla. A quasi 2mila anni di distanza quel sito si conserva ancora e nell’immaginario collettivo i Romani sono spesso considerati come i grandi ingegneri delle strutture acquatiche, dalle terme agli acquedotti.

Eppure alle Terme di Caracalla, per 1.800 anni, non vi è stata traccia di acqua. Almeno fino a quando con il progetto Caracalla allo specchio non si è deciso di restituire al luogo l’antico splendore, tramite una grande vasca scura di 42 metri per 32 con getti zampillanti e giochi di luce, sporgente di 10 cm dal terreno.

Caracalla allo specchio: il progetto architettonico che riporta l’acqua alle Terme di Caracalla

Giochi acquatici Terme di Caracalla
Zampilli acquatici alle terme di Caracalla (Retididedalus.it)

A presentare l’opera, inaugurata ufficialmente il 12 aprile, è stata Daniela Porro, soprintendente speciale di Roma. In un comunicato stampa ha affermato che si tratta di “Un intervento di architettura contemporanea che si armonizza con quella antica, per consolidare il ruolo delle Terme di Caracalla come un centro promotore di cultura e arte. Il ritorno dell’acqua non è solo una meraviglia fine a sé stessa, ma vuole essere simbolo concreto di riconnessione con l’antico“.

L’idea è quella di sfruttare il luogo e la vasca come sede per eventi culturali di ogni genere. La vasca, infatti, può ospitare anche un palco, dove si terranno conferenze, spettacoli teatrali, concerti ed eventi di vario tipo. Il primo, previsto per il 13 aprile, è il balletto Rhapsody in blue di CCN Aterballetto.

Sede di grandi eventi culturali: l’installazione acquatica delle terme

Ma la nuova vasca è davvero come quella che caratterizzava le terme nell’antichità? Non proprio. La natatio, questo il nome latino della grande piscina, era una vasca rivestita in marmo di 50 metri per 22, di cui si trova traccia ancora oggi. Essa si trovava oltre la basilica e poteva ospitare migliaia di avventori.

La nuova vasca, invece, è stata installata al centro del sito, cosicché i visitatori possano esperirla appena giunti. Il progetto, nato dalla collaborazione del direttore del sito Mirella Serlorenzi con l’architetto Hannes Peer, è destinato a rivoluzionare il modo in cui viviamo i siti antico-romani, arricchendo la Capitale di una cultura che raccorda il nostro presente con il nostro passato.

E se vi è venuta voglia di una gita alle terme, qui trovate alcuni suggerimenti per strutture convenienti e all’insegna del relax.

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