Il libro “L’ordine del tempo” accompagna il lettore verso il presente e il mistero in una visione soggettiva e stratificata.
A distanza di oltre un anno dalla pubblicazione di “Buchi bianchi” di Carlo Rovelli, si può notare come il suo ultimo libro sia ancora la prima collezione di storie in evidenza sulla pagina ufficiale IG di @adelphiedizioni. Di “Buchi bianchi” si è tanto parlato e si continua, dunque, a parlare, ma cosa sappiamo invece di un’altra sua importante creazione?
Ancor prima del suo invito a entrare dentro l’orizzonte, il fisico teorico membro dell’Institut universitaire de France, e dell’Académie internationale de philosophie des sciences, pubblicò un saggio dal titolo “L’ordine del tempo“, in cui invitava il lettore a confrontarsi, chissà se per la prima volta nel presente, con una visione soggettiva e stratificata del tempo.
“L’ordine del tempo”, di cosa parla il libro di Carlo Rovelli
Il libro di Carlo Rovelli, pubblicato nel 2017 da Adelphi, continua ad essere sfogliato e argomentato da molti lettori che, appassionandosi negli ultimi anni al suo modo di scrivere e di spiegare magistralmente concetti anche molto complessi con esemplare semplicità – quali la struttura del tempo, hanno iniziato un nuovo viaggio (ben lontano dalla illusoria concezione che il tempo scorra in maniera uniforme) approfondendo anche i suoi precedenti scritti.
Mentre nuove creazioni popolano le librerie in aprile, a tre anni dalla pubblicazione delle sue “Sette brevi lezioni di fisica” Rovelli – ancor prima di cimentarsi nella scrittura di “Helgoland” (2020) e “Relatività generale” (2021) – guida i suoi lettori con un saggio che desidera de-stratificare la struttura del tempo spiegando come il presente non sia mai lo stesso per ciascun essere umano e ciascun luogo.
Il pubblico di lettori di Rovelli è internazionale e nell’affrontare i suoi scritti tende spesso a valorizzare il suo invito ad addentrarsi nel mistero. Un invito pronto a rinnovarsi di risposta ad ogni nuova conoscenza. D’altronde – e forse non a caso – fu proprio Albert Einstein (ripreso dallo stesso Rovelli nell’esergo del suo libro del 2023) a sostenere come: “l’esperienza più bella che possiamo avere” sia “il senso del mistero“.
Rovelli, leggere oltre le pagine
Secondo Rovelli, “la miglior grammatica per pensare il mondo è quella del cambiamento“. Privilegiando l’accadere rispetto all’essere, il fisico teorico invita ancora una volta i suoi lettori ad andare oltre le pagine. Alla trasformazione verso un nuovo punto di vista per agire attraverso il proprio pensiero.
Per farlo – secondo Rovelli – dobbiamo sapere cosa sia il presente. E quest’indagine – come suggeriscono i lettori de “L’ordine del tempo” – non può che divenire sempre più affascinante.
Infine al suo saggio – che si colloca ben lontano dalla letteratura fantasy – pare si sia liberamente ispirata la regista Liliana Cavani per la realizzazione del suo ultimo film, dall’omonimo titolo, presentato lo scorso anno alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.