Si chiama Cymbidium ma io la chiamo “sua maestà”: questa pianta è diversa da tutte le altre

Tra specie di orchidee esistenti il cybidium è la più facile da coltivare; ci sono comunque degli errori che vanno evitati. Ma una volta seguiti i necessari accorgimenti avrete una pianta rigogliosa.

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Il cybidium è la più resistente e semplice da coltivare tra le orchidee (RetidiDedalus.it)

Bellissime ed affascinanti, le orchidee sono tra le piante più delicate da trattare eppure quelle a cui non si rinuncia mai; non importa quante ne siano morte, ricevere o acquistare un’orchidea è sempre un piacere.

Le specie di questa pianta presenti in natura sono tantissimi e purtroppo una più delicata dell’altra; quindi se proprio non si può rinunciare ad avere una di queste piante è meglio optare per il Cybidium che, tra quelle esistenti, è la più resistente ai nostri climi e ambienti domestici. Questa specie è originaria del sud est-est asiatico e dell’Oceania e sono conosciute e apprezzate, oltre che per la loro bellezza a la varietà di colori dei fiori, proprio per la facilità con cui si riescono a coltivare in casa e in vaso.

Ci sono comunque degli accorgimenti da mettere in atto affinché la pianta viva e diventi rigogliosa.

Quello da sapere sul Cybidium per farla prospera con tanti fiori

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Gli errori da evitare per far crescere bene e rigogliosa la cybidium (RetidiDedalus.it)

Trattandosi di un’orchidea, le regole sono quelle generali da ricordare quando si tratta questo tipo di pianta. Per cui si parte dal terriccio che in questo caso, come in tutte le specie, deve essere specifico per le orchidee composto da torba bionda e corteccia.

Indispensabile poi è permettere il giusto drenaggio dell’acqua, quindi nella disposizione del terriccio e del vaso che si sceglie per ospitarla, è importante tenere a mente questo particolare. Infine l’esposizione al sola; il cybidium cresce bene in un ambiente luminoso. In estate lo si può tenere anche fuori al balcone purché si eviti il contatto diretto con i raggi solari e le temperature non arrivino a 30°, fattori questi che potrebbero determinare la bruciatura delle foglie e il deperimento della pianta.

In inverno, invece, è indispensabile che la pianta resti in casa; pur riuscendo a resistere fino a -2°, la presenza del vento può danneggiarla. Insomma è importante evitare, sia nella bella stagione che in quella fredda, gli estremi sbalzi termici.

L’importante fattore umidità

L’ultimo punto da ricordare, ed errore da evitare ha a che fare con il fattore umidità. Le orchidee sono piante epifite, cioè in natura nascono e crescono addossate ad altre piante; questo in parole pratiche vuol dire che le radici riescono a trarre tutti i nutrimenti dall’ambiente che li circonda.

Ragion per cui il terriccio deve essere di un certo tipo, come detto prima, ma soprattutto c’è bisogno che l’ambiente domestico abbia una certa umidità. Questa tipologia di piante va annaffiata, preferibilmente per immersione, una volta a settimana ma non bisogna mai farla asciugare del tutto, inoltre per mantenere il giusto stato di umidità è bene evitare ambienti dove si può creare area secca e, più in generale, tenerle lontane dai termosifoni. L’aiuto ideale può essere un umidificatore o in alternativa un nebulizzatore per vaporizzare le foglie.

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