La revisione del processo della Strage di Erba sta per concludersi: i 10 luglio Rosa Bazzi e Olindo Romano potrebbero avere la sentenza.
La revisione del processo per la strage di Erba, in cui furono brutalmente assassinati Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, la madre di Raffaella, Paola Galli, e la vicina di casa Valeria Cherubini, continua a suscitare grande attenzione e polemiche. Recentemente, la Corte d’Appello di Brescia ha posticipato al 10 luglio la sessione decisiva per esaminare le richieste di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Durante l’ultima udienza, i difensori di Olindo e Rosa hanno presentato quello che affermano essere nuove prove che potrebbero ribaltare la condanna attuale. Questi elementi includono questioni legate alla validità delle confessioni dei due imputati, alla credibilità della testimonianza dell’unico testimone oculare sopravvissuto, Mario Frigerio (deceduto poi nel 2014), e alla scientificità delle prove forensi presentate in precedenza.
Secondo la difesa, le confessioni fatte da Olindo e Rosa dopo l’arresto sono state contraddittorie e piene di errori, e per questo può essere messa in dubbio la loro affidabilità. Gli avvocati hanno messo in discussione l’attendibilità anche del ricordo di Frigerio, l’unico testimone oculare, che aveva identificato Romano come l’aggressore. Frigerio, che è deceduto nel 2014, soffriva di gravi problemi cognitivi al momento del riconoscimento.
Un altro aspetto fondamentale riguarda una macchia di sangue di Valeria Cherubini trovata nell’auto di Olindo Romano. La difesa contesta la validità di questa prova, affermando che la traccia era degradata e che le nuove perizie condotte potrebbero dimostrarne l’inaffidabilità.
Oltre agli aspetti tecnici e legali, la vicenda continua a generare un vasto dibattito pubblico e mediatico. Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef, ha sorprendentemente espresso supporto per l’innocenza di Bazzi e Romano, suggerendo che le indagini dovrebbero essere indirizzate altrove.
D’altra parte, i familiari delle vittime mantengono la loro richiesta di giustizia e verità, sperando che la revisione del processo possa finalmente chiarire ogni dubbio rimanente. Con la camera di consiglio fissata per il 10 luglio, tutti gli occhi sono puntati sulla Corte d’Appello di Brescia per vedere se le nuove prove saranno sufficienti a modificare il corso di uno dei casi più controversi e dolorosi della cronaca italiana della storia recente.
La decisione potrebbe non solo cambiare il destino di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ma anche creare un precedente per il quale molti casi potrebbero essere riaperti, nonostante le prove che hanno portato ad una condanna definitiva in diversi gradi di giudizio.
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