Siamo abituati a volere troppo, per vivere sereni e ritrovare la pace interiore, occorre liberarsi del superfluo e tornare alle cose essenziali.
In una società che tende a schiacciarci, a spremerci ogni giorni, soffocandoci con ritmi frenetici e continui problemi, ogni tanto è bene rallentare, ritrovare l’equilibrio psicofisico, prendere un bel respiro e riflettere su ciò che stiamo facendo. Siamo abituati a desiderare troppo, a volere troppo, e abbiamo troppo, vittime inconsapevoli del consumismo e di una sorta di bulimia emotiva.
Tuttavia, per ritrovare la pace interiore, il benessere dei sensi, ogni tanto bisogna fermarsi e liberarsi del superfluo, scaricando stress e tensioni, semplificandoci la vita. È questa la filosofia minimale predicata da numerosi psicologi. Si tratta di una filosofia facilmente applicabile e di sicuro aiuto. Il segreto è ritagliarsi più tempo per noi stessi. In cosa consiste il lifestyle minimale?
Prima di tutto, occorre partire dal concetto, semplicissimo, del “meno è meglio”. Inutile perdere tempo, quotidianamente, con mille sovrastrutture, meglio semplificare ogni azione della giornata, a partire dal trucco, o dalla skincare. Occorre avere un approccio minimalista degli aspetti quotidiani, rivelano gli psicologi. Liberarsi dal superfluo è il primo passo da eseguire.
Occorre porre attenzione alla nostra salute mentale, liberandoci degli schemi. Si parla di minimalismo psicologico, che dal punto di vista emotivo cerca di affrontare i sentimenti in modo più semplice. Esiste anche un documentario su Netflix, molto interessante, che parla appunto di questo concetto: si intitola “Minimalismo. Il meno è ora”.
Nel documentario si parla della cosiddetta “sfida dei 30 giorni” per cambiare stile di vita. Un mese per capire cosa è davvero importante e cosa ci fa stare davvero sereni. In pratica, per un mese intero, si cerca di sbarazzarsi delle cose superflue, partendo da una e poi aumentando giorno dopo giorno, progressivamente, raggiungendo la fine del mese sbarazzandosi di 30 cose superflue.
All’inizio, questa sorta di gioco è semplice, ci si sbarazza facilmente di due o tre cose non essenziali, ma giorno dopo giorno diventa sempre più arduo scegliere a cosa rinunciare. Alla fine, ci si rende conto che stiamo vivendo con molto peso sulle spalle, più di quello che in realtà possiamo portare. Sono tutti problemi che appesantiscono la nostra vita.
Bisogna conservare solo le cose belle, che ci fanno stare sereni e in pace. Si può iniziare da cose banalissime, come cancellare foto vecchie sul telefonino, per riordinare il proprio smartphone, liberandolo da file in eccesso e non utili. È tutto eccesso di materiale che sovraccarica la memoria. Ma l’eccesso che ci portiamo dietro può riguardare ogni cosa.
Da un oggetto a un pensiero, da un’abitudine a un sentimento. Un buon esercizio, proseguono gli psicologi, è quello di organizzarsi con degli scatoloni, come stessimo preparando un trasloco, e mettere nelle scatole tutti gli oggetti che non utilizziamo. Tra il 50% e l’80% è roba che non si utilizza, inutile. Meglio avere poche cose, ma dare loro il giusto valore.
Questo è il concetto di minimalismo, poiché essere circondati da tante cose è fonte di preoccupazioni, e ciò riguarda anche persone e sentimenti. Meglio affidarsi a pochi amici ma buoni, e sbarazzarsi delle relazioni tossiche o di convenienza. I benefici del minimalismo sono enormi
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