Svolta nel processo per la morte del 34enne Giovanni Sala, i due vigilantes sono accusati ora di omicidio preterintenzionale.
Giovanni Sala, 34 anni, è tragicamente deceduto il 20 agosto 2023 davanti alla sede di Sky a Rogoredo, Milano, a seguito di un intervento delle guardie giurate che ora sono accusate di omicidio preterintenzionale.
Secondo le informazioni raccolte dalle telecamere di sicurezza, Sala si è avvicinato ai cancelli della sede di Sky mostrando segni di grave alterazione, probabilmente dovuti all’assunzione di alcool e droghe. I testimoni e le immagini hanno confermato che l’uomo era visibilmente in difficoltà e urlava frasi incoerenti mentre procedeva barcollando.
Le due guardie giurate, rispettivamente di 46 e 64 anni, hanno prontamente reagito alla situazione. Hanno deciso di intervenire fisicamente quando Sala ha cominciato a diventare ingestibile. Durante la colluttazione per controllare l’uomo, il vigilante più giovane ha bloccato a terra Sala usando il ginocchio, una tecnica che si è purtroppo rivelata fatale.
Dopo aver immobilizzato Sala, il vigilante più anziano ha chiamato i soccorsi mentre il collega continuava a mantenere la pressione sul torace dell’uomo. Poco dopo, Sala ha manifestato i sintomi di un arresto cardiaco. Nonostante i tentativi immediati di rianimazione da parte del vigilante più giovane, Sala è deceduto sul posto.
L’autopsia ha successivamente confermato che l’arresto cardiaco è stato aggravato dall’uso di sostanze e dallo stress fisico subito durante l’immobilizzazione. Inizialmente, il caso era stato classificato come omicidio colposo, ma ulteriori indagini hanno portato a un cambio di accusa in omicidio preterintenzionale per entrambi i vigilanti.
Il procuratore Alessandro Gobbis, guidato dall’analisi delle prove video e dalle testimonianze, ha suggerito che la reazione delle guardie era stata eccessivamente violenta e non giustificata dalle circostanze, poiché non vi era una minaccia immediata che necessitasse di una reazione così drastica.
La morte di Giovanni Sala è un evento drammatico che apre molti interrogativi sulle procedure messe in atto dal personale delle società di vigilanza privata. Le indagini sul caso continuano e si avvicina il processo per determinare la piena responsabilità delle guardie giurate.
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