Tra rose, glicini, camelie e giochi d’acqua con fontane spettacolari; questi i 10 giardini da vedere almeno una volta. E non tutti sono conosciuti.
Tra le gite fuoriporta tipiche della stagione primaverile e amate da noi italiani, allergie permettendo, ci sono i Giardini. Del resto si tratta di un’uscita non impegnativa, nella maggior parte dei casi, e che permette di ammirare la fioritura nella sua stagione per eccellenza.
Così i colori delle rose si mischiano a quelli del glicine delle orchidee come delle bouganville; un tripudio di colori e di profumi a cui si alternano statue di epoca romana, fontane con giochi d’acqua spesso mai visti, vecchie rovine che rendono quei luoghi affascinanti dal punto di vista storico e al tempo stesso fiabeschi.
Lo stivale è pieno di giardini così, se ne contano almeno una decina sparsi in tutto lo Stivale con la possibilità di potersi concedere una gita vicino casa e che riesca a riempire gli occhi. Cerchiamo di scoprire quali sono i più belli e quelli che devono essere visitati almeno una volta.
Dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, questi i Giardini d’Italia da vedere almeno una volta
Non si può non partire da quello che è stato eletto dal New York Times il Giardino più bello e romantico al mondo. Stiamo parlando del Giardino di Ninfa nel Lazio; si tratta di un giardino all’inglese che ha ispirato negli anni autori come Virginia Wolf, Truman Capote come Moravia e Ungaretti. La visita necessita di prenotazione in quanto il parco non è sempre aperto. Il Giardino si trova sulla strada provinciale Ninfa a Cisterna di Latina, poco distante da lì è possibile visitare anche il Castello Caetani di Sermoneta.
Sempre nel Lazio si trova un altro Giardino, questa volta molto meno conosciuto e famoso di quello di Ninfa, ma che comunque merita una visita. Si tratta di Villa Lante della Rovere a pochi passi da Viterbo; attraverso un intricato percorso di fontane, cascate e giochi di acqua il giardino manierista all’italiana mostra pian piano tutte le sue meraviglie.
Ci si sposta un po’ più su, in Toscana, per l’altro giardino famosissimo dello stivale ovvero i Giardini di Boboli a Firenze. Creato per volere dei Medici, questo giardino è considerato il più importante esempio di giardino all’italiana; un vero e proprio museo a cielo aperto in cui tra piante e fiori si ritrovano statue antiche e rinascimentali, ma anche un anfiteatro con l’obelisco egizio e poi grotte e fontane.
Si sale ancora lo stivale per arrivare in Liguria e ammirare i Giardini Hambury. Sulla strada verso Mentone a pochi chilometri dal confine francese, si trovano questi giardini botanici a picco sul mare. Un ecosistema trasformato nell’Ottocento dal mercante di tè Thomas Hambry e oggi gestito dall’Università di Genova. Il giardino è diviso in diverse sezioni: Foresta Australiana, Giardinetti all’Italiana, l’Agrumeto e il Frutteto esotico.
Si trova in Piemonte, invece, il Giardino di Villa Taranto, per la precisione sulla sponda occidentale del Lago Maggiore a Pallanza. Un gioiello di botanica diviso in varie aree e con circa 20mila specie e varietà di piante. Bisogna andare in Trentino per visitare i Giardini di Sissi o meglio i Giardini di Castel Trauttmansdorff e rinominati così proprio perché l’Imperatrice era solita frequentarli. Una superficie di 12 ettari divisa in 80 ambienti botanici e il Laghetto delle Ninfe accoglie visitatori da ogni parte d’Europa.
I Giardini del Sud Italia
Giardini visitabili di grande interesse e bellezza si trovano però anche nel sud Italia. A partire dai Giardini La Montella in Campania; nello specifico siamo nel comune di Forio sull’isola di Ischia, qui vicino la spiaggia di San Francesco sorge un parco voluto ed ideato da Susana la moglie del musicista William Wolton. Si tratta di un giardino a più livelli che varia da un ambiente sub-tropicale a zone tipicamente della macchia mediterraneo fino all’area thai con piante tipiche della vegetazione orientale.
Di grande fascino è, infine, il Giardino di Kolymbethra in Sicilia, nella Valle dei Templi ad Agrigento. Si tratta di una gemma archeologica e naturalistica che racconta la millenaria storia della Regione; tra i tempi di Dioscuri e Vulcano si trova un’oasi di alberi di agrumi, ulivi, mandorli, pistacchi, fichi d’india e melograni. Uno spettacolo per gli occhi e le narici senza pari.