Napoli segreta: 7 curiosità Straordinarie che devi conoscere

Napoli ha scoperto negli ultimi anni una grande vena turistica. La città incanta e affascina, ecco allora 7 curiosità da sapere prima di visitarla.

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Napoli oltre il turismo, 7 curiosità sulla città (RetidiDedalus.it)

Se c’è una città che negli ultimi anni ha scoperto un’importantissima impronta turistica, quella è Napoli. Soprattutto dal 2021 con le prime timide riaperture post pandemia, la città di Partenope è stata presa d’assalto dai turisti italiani ed internazionali.

Da sempre approdo per principale per il turismo della Campania diretto però verso Sorrento, la Costiera Amalfitana e le meravigliose isole, da qualche anno Napoli rappresenta il punto di arrivo definitivo; si resta per vistare la città, per scoprire quello che ha da offrire e non solo in termini artistici e architettonici, ma anche culinari e più in generale culturali con una riscoperta anche di quei quartieri, alias i Quartieri Spagnoli, che fino a qualche tempo fa erano considerati solo in termini negativi e che invece oggi sono il centro della movida serale.

Dice un detto napoletano che “chi arriva a Napoli piange due volte: quando arriva e quando se ne va“, perché Napoli incanta e rapisce il cuore e gli occhi. E allora ecco 7 curiosità da sapere sulla città delle sirene prima di visitarla.

Napoli, dall’origini mitologiche alla leggenda su Virgilio

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Castel dell’Ovo sul lungomare Caracciolo di Napoli (RetidiDedalus.it)

Partiamo dalla fondazione stessa della città. La leggenda vuole che le origini di Napoli siano da collegarsi alla figura della sirena Partenope, personaggio mitologico descritto da Omero nell’Odissea. Secondo la storia, Partenope delusa dalla sua incapacità di ammaliare Ulisse con il suo canto, tentò il suicidio schiantandosi sugli scogli. Il suo corpo trascinato dalle correnti, arrivò in uno splendido Golfo dove poi nacque la città che non a caso è conosciuta anche come partenopea.

La maledizione della Regina Margherita su piazza Plebiscito. Quest’ultima è la pizza più grande e conosciuta della città, ma è anche centro di una leggenda che riguarda la Regina Margherita la quale era solita una volta al mese concedere la libertà ad un prigioniero qualora fosse riuscito ad attraversare la pizza bendato, tagliandola in due e camminando in linea retta al centro della stessa tra le due statue. La leggenda vuole che nessuno sia mai riuscito nell’impresa proprio a causa di una maledizione lanciata dalla Regina. E in effetti, pur provandoci, il risultato è tutt’altro che scontato, tutta colpa però della perpendicolarità del manto stradale che non permette di camminare in linea retta.

Napoli, inoltre, vanta il centro storico più grande d’Europa e uno dei più grandi al mondo e Spaccanapoli, la principale strada del centro, è chiamata così perché effettivamente spacca la città in due.

Napoli, tra sacro e profano

In uno dei punti più alti della città c’è il Parco del Virgiliano, in onore del grande poeta latino che qui è sepolto, ma questo stesso parco è anche avvolto da un velo di esoterismo. Pare, infatti, che proprio Virgilio trovò qui una bottiglia contenente 12 diavoli che, desiderosi della libertà, gli rivelarono i segreti della magia nera in cambio della liberazione.

E a proposito di esoterismo, nel 2014 un gruppo di ricercatori ha trovato nel sepolcro di Mattia Ferrillo -nobile napoletano- all’interno del chiostro di Santa Maria Nova il possibile luogo di sepoltura di Vlad Tepes l’Impalatore, passato alla storia come Dracula.

Il Cristo Velato della Cappella San Severo. Si tratta di uno dei punti attrattivi più importanti della città, ma intorno a questa statua c’è una leggenda. Pare che Raimondo di Sangro, principe di San Severo, sia riuscito a trasformare un velo in marmo attraverso un processo alchemico.

Infine, ancora un volta il poeta Virgilio che amava fare il mago e la cui magia è legata ad una leggenda con il Castello che si trova sul lungomare della città. La storia, molto conosciuta a Napoli, vuole che il poeta abbia nascosto un uovo nelle fondamenta del Castello per dargli stabilità. Secondo il mito, la rottura di questo uovo avrebbe portato al crollo della struttura e ad una serie di catastrofi per la città. Oggi il Castello è conosciuto come Castel dell’Ovo e domina ancora sul promontorio.

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