Libri sulla saggezza: da leggere e rileggere per una reale crescita personale

Alcuni consigli di lettura per scoprire il significato di saggezza: i libri da leggere per intraprendere un percorso di crescita personale.

Libri che parlano di saggezza da Hesse a Schopenhauer
Saggezza tra le pagine (retididedalus.it)

Cosa significa essere saggi? Vi sono certamente dei libri che avviano il lettore a intraprendere un percorso di crescita persona. Ma esiste realmente un’univoca risposta in merito alla saggezza? La risposta difficilmente sarà positiva. Allora scopriamolo insieme come avere uno sguardo di insieme sulla nostra interiorità su quello che ci circonda, nel quotidiano, nel modo più vasto possibile attraverso alcuni consigli di lettura dedicati all’argomento.

Il primo consiglio riguarda un libro di Herman Hesse (edito “Adelphi”) e la cui prima pubblicazione risale al 1925. Ne “La cura” lo scrittore, poeta e intellettuale invita il lettore – attraverso le riflessioni di un suo apparente alter ego – a dubitare di se stesso. L’ironia, a volte, insegna Hesse: può essere una prima via verso un percorso di consequenziali illuminazioni.

Libri per la crescita personale: dalla “Saggezza del dubbio” a “L’arte di vedere”

Copertina libro sulla saggezza di dubitare di A. W. Watts
Alan W. Watts (retididedalus.it)

Tra le altre letture per poter vedere aumentare – pagina dopo pagina – la propria consapevolezza interiore un altro dei primi passi da compiere potrebbe quello di intraprendere un percorso di crescita personale grazie al “metodo Bates” spiegato in alcune celebri e pagine di Aldous Huxley. Con “L’arte di vedere” Huxley inizia a trattare l’argomento da una incontrollabile diminuzione della propria capacità di vedere fino a giungere a una volontaria distruzione dell’Io attraverso il potere dell’immaginazione.

Dopo aver dedicato una breve rubrica ai consigli di lettura per riconoscere la dipendenza affettiva, e dunque liberarsi da una latente problematica che potrebbe minare la propria consapevolezza e libertà, si potrebbe valutare la possibilità di continuare tale percorso con la lettura de “Il lavoro su di sé. Lettere a Geneviève e Louis Lief” di René Daumal.

Per evitare, invece, che l’essere umano possa aggrapparsi a una consolatoria ma fittizia certezza nell’arco della propria esistenza il filosofo britannico Alan W. Watts propone al lettore, invece, di ribaltare la situazione e, grazie alle sue pagine de “La saggezza del dubbio. Messaggio per l’età dell’angoscia” (edito da “Astrolabio Ubaldini”), di intraprendere insieme a lui un coraggioso ma consapevole elogio della propria incertezza. 

Libri sulla saggezza: da Schopenhauer a Chandra Livia Candiani

Talvolta alla definizione più razionale di saggezza si accosta un pensiero filosofico molto vicino ad alcune pratiche della meditazione. Ed è spesso quel che avviene non solo in molte letture riguardanti l’anima e la spiritualità, ma anche nelle pagine di due illuminanti personalità letterarie.

Come passaggio intermedio troviamo “L’arte di essere felici” di Arthur Schopenhauer (edito “Adelphi”) in cui il lettore – passando attraverso 50 massime del filosofo e traduttore, e a un saggio introduttivo a cura di Franco Volpi – può scoprire, con chiavi di lettura come, ad esempio, le lenti di Platone, realmente qualcosa in più sui più grandi nemici della felicità: il dolore e la noia.

Se dunque passando da Aristotele e Seneca a Shakespeare, la raccolta di scritti postumi del filosofo tedesco sembra spiegare al lettore quale sia il segreto della felicità per gli esseri umani, Chandra Livia Candiani – con “Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione” (edito “Einaudi”) – inizia poeticamente il lettore ad ascoltare innanzitutto il proprio respiro piuttosto che trovare ad ogni costo la via di fuga dal proprio dolore.

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