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Non riuscivo a contenere le lacrime: questi libri sono davvero commoventi

Quando ho letto questi libri non sono riuscita a trattenere le lacrime: 5 motivi per leggere delle storie e riflessioni molto commoventi. 

3 libri da leggere con le lacrime agli occhi
Lacrime e libri (retididedalus.it)

Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile? […] il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi”.

Se i colori, in questo caso, fossero quelli delle lacrime – come suggerisce il primo libro di questa rubrica, dedicata alla scoperta dei motivi per cui leggere 5 libri davvero commoventi – pare che anche secondo lo scrittore Milan Kundera: rapportarsi con i colori, e le loro fluidità, fosse un catartico modo di approcciarsi alla scrittura, quanto alla propria vita.

Difficile contenere le lacrime: 5 libri davvero commoventi

Copertina di uno dei libri più commoventi del 2024 di A. Verghese
“La porta delle lacrime” (retididedalus.it)

Nel suo romanzo di formazione “La vita è altrove”, Kundera – con due anni di anticipo alla prima pubblicazione de “L’insostenibile leggerezza dell’essere” – rimanda sin dal suo titolo a una celebre citazione del poeta Arthur Rimbaud. In modo tale da iniziare il lettore, probabilmente, a una serie di illuminazioni che lo poteranno a intraprendere un viaggio nella sua interiorità attraverso la scoperta della vita di un giovane poeta.

La storia di Jaromil, il protagonista del romanzo, ha inizio dalla sua nascita. O meglio dal momento della sua concezione. Dopo un’allegorica introduzione, in cui il luogo e il significato del momento legato al concepimento del poeta sembrano entrambi fondersi in un unico destino, il lettore si immergerà gradualmente anche nel cuore di un rivoluzionario contesto storico e politico descritto magistralmente dal suo autore.

Libri e lacrime, da Madison Country a “La porta delle lacrime”

Con la copertina che richiama invece l’omonimo capolavoro cinematografico con Maryl Streep e Clint Wastwood, “I ponti di Madison Country” (uscito nelle sale italiane il 17 ottobre del 1995 e diretto dallo stesso cinque volte premio Oscar Eastwood) si presenta al lettore il travolgente racconto di un’indimenticabile storia d’amore. Dell’incontro tra un fotografo e una donna, il quale viene raccontato dai figli della donna attraverso la lettura dei suoi diari in seguito alla sua scomparsa.

Dopo aver scoperto le pagine, simboliche falene, e certezze che “capita di avere una sola volta nella vita“, presentate dallo scrittore Robert James Waller, si può passare alla cui più antica edizione del romanzo. Quest’ultima, indipendente dalle immagini del film, la si ritrova da Feltrinelli, dove si può traghettare anche verso il terzo consiglio di lettura. Ossia: “La porta delle lacrime” di Abraham Verghese.

Quella di Verghese è una saga familiare, ambientata in Etiopia. Il lavoro dello scrittore, oltre a essere uno dei libri più letti del 2024 fino a questo momento, conserverebbe – già nel suo titolo – un prezioso indizio su quale potrebbe essere il grado di emozione che proverà il lettore addentrandosi nelle sue pagine.

Libri davvero commoventi, da Antonella Lattanzi ad André Aciman

Potrebbe allora non essere del tutto un caso se digitando, ad esempio, sulla barra di Google le due parole chiave “libri commoventi” appaiono, tra i primissimi risultati, “Il codice dell’anima” di James Hillman (rintracciabile nella rubrica per i consigli di lettura sulla spiritualità) e, al suo fianco, assieme celebre al romanzo di Antonella Lattanzi, “Cose che non si raccontano” (attualmente candidato al “Premio Strega 2024”), anche la copertina de “La cura” di Herman Hesse.

Quest’ultimo, inserito invece nella rubrica dedicata alle letture sulla saggezza, sembra accostarsi a uno dei personaggi principali di un’altra opera. Un’opera di cui molti dei suoi lettori nel mondo restano ancora in attesa della sua trasposizione cinematografica. Dopo il successo di “Chiamami col tuo nome”, lo scrittore André Aciman ha pubblicato il suo sequel, nel 2019, dal titolo “Cercami“.

La credibilità delle dinamiche e dell’evoluzione della relazione tra Oliver ed Elio viene presentata stavolta al lettore parallelamente a un’altra storia più vicina a uno dei due protagonisti ed esattamente a vent’anni di distanza dal loro primo incontro.

Inutile sottolineare come l’importanza di piangere e di non sopprimere “il proprio dolore” sia uno degli elogi nelle pagine finali del primo romanzo di Aciman (2007), quanto degli ultimi frame dell’opera cinematografica di Luca Guadagnino del 2017.

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