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Unarchive Found Footage Fest, inizia il festival che rielabora un tesoro di immagini

Inizia la seconda edizione di Unarchive Found Footage Fest: il festival sul riuso creativo delle immagini è un’ecologica opportunità. 

Cineconcerto di Teho Teardo per Unarchive Found Footage Fest
Cinema che brucia (retididedalus.it)

Un’ecologica opportunità per rielaborare le immagini e creare nuovi mondi. È questa una delle prime suggestioni che arriva al pubblico in sala del Cinema Intrastevere di Roma nel corso della serata d’apertura di Unarchive Found Footage Fest, il 28 maggio 2024, alla presenza di molti ospiti internazionali e della Direzione Artistica composta da Marco Bertozzi e Alina Marazzi.

Grazie all’intervento in sala di Chiara Sbarigia, la Presidente di Cinecittà, si apprende che Il festival sul riuso creativo delle immagini desidera sperimentare “l’intersezione di arti diverse e di opportunità economicamente accessibili anche per i giovani“, oltre che rendere il più attiva possibile la consapevolezza, di cineasti e spettatori, di star sì “seduti sopra un tesoro d’immagini” – rappresentato, in primis, dall’Archivio Luce – ma anche e soprattutto di poterlo contaminare stavolta con la più viva contemporaneità.

Unarchive Found Footage Fest, al Cinema Intrastevere la serata d’apertura della seconda edizione

Sala per la serata d'apertura di Unarchive Found Footage Fest
Cinema Intrastevere (retididedalus.it)

Questa nuova rielaborazione delle immagini“, che dà forma al Festival, è ideata e prodotta dall’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS), con il riconoscimento della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.

Patrocinato da diverse realtà, a partire dal Comune di Roma, fino all’Ambasciata del Canada e alla Delegazione del Québec di Roma, Unarchive Found Footage Fest – esattamente come ricorda in sala il Presidente di AAMOD, Vincenzo Vita – si discosta da un “contesto omologato“, dalle “opere di consumo“, attraverso il riutilizzo creativo della memoria d’archivio.

Già dal nome del Festival – spiega Vincenzo Vita – si può intuire un primo indizio. “Si tratta“, ovvero, “di riconsiderare la realtà come un movimento in cui” quest’ultima “entra come un frammento vivo nella ricostruzione“.

Unarchive, “Processi d’archivio” e ospiti d’onore internazionali

Il festival è un’opera collettiva“, spiega – infine – il Presidente di AMOOD – dando il benvenuto a uno dei primi ospiti d’onore internazionali. Il regista Sergei Loznitsa, dopo la sua recente partecipazione al Festival di Cannes, inaugura a Roma la sezione “Processi d’archivio” con la proiezione del suo “The Kiev Trial” presentato, fuori concorso, alla 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il film “è nato per caso“, spiega Sergei Loznitsa. In particolare dopo essersi imbattuto – in archivio – nelle testimonianze di un processo sull’Olocausto che erano rimaste pressoché completamente intatte a distanza di 78 anni dalla loro realizzazione.

L’archivio è una possibilità remota di fare un film“, aggiunge il regista, che – in questo caso – ha scelto di utilizzare il materiale d’archivio inedito per rappresentare solo ciò che era stato realmente immortalato dalla cinepresa durante il processo di Kiev del 1946.

Unarchive, approccio ecologico alle immagini e oltre le immagini

Locandina seconda edizione Unarchive Fest
Unarchive Found Footage Fest (retididedalus.it)

Al termine della proiezione delle prime due opere cinematografiche previste per l’apertura della sezione “Concorso Internazionale” – “La linea del terminatore” di Gabriele Biasi e “Malqueridas” di Tana Gilbert, con a seguire gli interventi di entrambi gli autori invitati a partecipare – Luca Ricciardi, responsabile dell’Ideazione e direzione organizzativa del Festival, ha sottolineato la natura “totalmente sostenibile” di Unarchive Found Footage Fest.

Oltre al riciclo delle immagini d’archivio la natura ecosostenibile dell’evento si espande infatti anche a quelli che sono i tragitti dei suoi partecipanti. Ciascuna delle location del Festival si trova all’interno del Rione Trastevere. Un luogo estremamente simbolico per il cinema e che può – in quest’occasione – beneficiare di un contrasto culturale al processo di gentrificazione attuale, permettendo – al contempo – ai suoi ospiti di spostarsi facilmente a piedi da un luogo all’altro dell’evento.

Unarchive, cinema che brucia: live performance e installazioni

Installazione site-specific in Vicolo Moroni a Trastevere per Unarchive
“afterimages” Carolina Borelli (retididedalus.it)

Passeggiando parallelamente (alle altre mostre di maggio) e alla grande porta d’ingresso del Cinema Intrastevere si incrocia Vicolo Moroni, dove un’eco conduce i primi arrivati della Giuria Studenti in direzione di “afterimages” di Carolina Borelli, un’installazione site-specific in cui l’artista descrive e ripercorre, attraverso gli estratti di un diario dei suoi genitori, i giornalisti Sergio Borelli e Giovanna Moro, due anni della loro vita.

Infine, sulla brochure dell’Unarchive Fest e grazie all’accoglienza dei suoi organizzatori, si scopre sin da subito che, tra le altre location del Festival in corso di svolgimento si potranno visitare, sempre in Rione Trastevere, le Installazioni di “Studio Azzurro” presso l’Accademia Reale di Spagna a Roma (Tempietto del Bramante). Mentre per il Guest Corner: la Casa Internazionale delle Donne.

Cinema che brucia, cineconcerto, “Twin Peaks” e continuazione

Parlando non solo di mare attraverso la scrittura visiva, in serata, alle 22:00, “Acqua, porta via tutto” il cineconcerto politico e poetico di Teho Teardo ha inaugurato il triplice appuntamento con le live performance che si svolgeranno – nei prossimi giorni – presso l’Alcazar Live, con la voce e le poesie di Gian Mario Villalta e la regia di Roland Sejko.

Al termine dell’immersiva esperienza visiva e sonora – realizzata in collaborazione con Pordenone Docs Fest, Cinemazero e Archivio Luce – Cinecittà per i 100 anni dell’Istituto Luce – il pubblico si è immerso in un’altrettanto emozionante parentesi, seppur stavolta esclusivamente sonora ed illuminata di rosso, dedicata al compositore Angelo Badalamenti.

Unarchive Found Footage Fest si svolgerà da martedì 28 maggio fino a domenica 2 giugno 2024 con le altre proiezioni in programma e le masterclass e tavole rotonde mattutine.

Alle ore 21:00 del 2 giugno si svolgerà la Cerimonia di Premiazione dell’Unarchive Fest presso la Sala 1 del Cinema Intrastevere. Alla quale farà seguito la proiezione di “Love, Deutschmarks and Death” di Cem Kaya, per la sezione “Frontiere”.

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