È tempo di allenarsi, ma qual è il modo migliore per ottenere risultati? Meglio i passi o il tempo impiegato per tornare in forma?
L’estate è alle porte e sempre più persone cerca di mettersi in forma per essere pronti alla prova costume. Ed è per questo che si cominciano diete e piani alimentari equilibrati per mettersi in forma, o perdere chili. Chi è in sovrappeso, vorrebbe perdere peso più velocemente dal momento che manca davvero poco all’estate. Questo però comporta scelte drastiche. C’è chi comincia in modo autonomo, non assumendo abbastanza nutrienti, quindi mettendo a repentaglio anche la propria salute.
Non si dovrebbero mai seguire diete sui social, sul web o sulle riviste. Ogni persona ha delle caratteristiche uniche, quindi ha bisogno di un proprio piano di alimentazione. Bisognerebbe, quindi, sempre affidarsi a professionisti, i quali permettono di perdere peso senza rinunce, in modo graduale. È possibile infatti anche mangiare biscotti e dimagrire lo stesso. Ovviamente è fondamentale, anche per accelerare il metabolismo, fare attività fisica. La vita sedentaria porta conseguenze anche alla salute. Ma come bisogna fare per capirne l’efficacia? Sono più importanti i passo o il tempo dedicato al movimento per avere risultati? Scopriamolo!
Per anni si è creduto che fare 10.000 passi al giorno fosse la chiave per mantenersi in forma, ma la realtà non è così. Bastano 7.000-8.000 passi. Ma cosa è più importante per la nostra salute: il numero di passi o il tempo dedicato all’attività fisica? Uno studio recente ha cercato di rispondere a questa domanda.
Fare attività fisica regolarmente è fondamentale per la nostra salute. Che si tratti di contare i passi o di misurare il tempo dedicato all’esercizio, l’importante è muoversi. L‘attività fisica, infatti, può essere adattata al nostro stile di vita e alle nostre capacità. Rikuta Hamaya, autrice principale dello studio del Brigham and Women’s Hospital, afferma che il movimento è diverso per ciascuno di noi e che quasi tutte le forme di attività fisica apportano benefici.
I ricercatori hanno monitorato l’attività fisica di oltre 14.000 donne anziane usando dispositivi come il Fitbit per nove anni. I risultati hanno mostrato che le donne più attive, sia in termini di passi sia di tempo dedicato all’esercizio moderato o intenso, avevano un rischio significativamente più basso di morte o di malattie cardiovascolari rispetto a quelle più sedentarie.
La sorpresa è stata che non importa se si misura l’attività in passi o in tempo. I benefici per la longevità sono praticamente gli stessi. Hamaya spiega che per i più giovani, l’esercizio può includere attività come tennis, calcio, passeggiate o jogging, facilmente monitorabili con il conteggio dei passi. Per altri, invece, attività come il ciclismo o il nuoto sono più facilmente misurabili in termini di tempo.
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