Poteva perdere un braccio il paziente che ha denunciato un farmacista accusato di aver sbagliato a fare l’iniezione.
Un farmacista di Renate, un comune in provincia di Monza e Brianza, si trova sotto processo per aver somministrato un’iniezione ad un cliente nel retrobottega della sua farmacia. Questa iniezione, purtroppo, ha causato un’infezione alle ossa del cliente, un uomo brianzolo di 50 anni.
Il farmacista finito a processo era già stato accusato in precedenza di aver emesso falsi certificati di tamponi molecolari durante la pandemia di Covid-19. L’uomo a cui ha fatto l’iniezione ha dovuto subire numerosi interventi chirurgici e l’applicazione di una placca di titanio per tentare di riparare i danni causati dal farmacista.
La testimonianza della vittima durante il processo ha chiarito i fatti accaduti. Nel maggio del 2019, l’uomo ha avvertito un dolore al braccio e si è rivolto al suo medico, che gli ha prescritto un infiammatorio e ha consigliato delle infiltrazioni.
Recatosi in farmacia per prendere il farmaco, ha chiesto al farmacista se poteva indicargli dove fare le iniezioni. Il farmacista ha assicurato di poter eseguire lui stesso le iniezioni e i due sono entrati nel retrobottega del negozio. Lì, senza disinfettare la zona, il farmacista ha praticato l’iniezione. Poco dopo, il braccio dell’uomo si è gonfiato e ha mostrato segni di infezione, dando inizio ad un calvario di interventi chirurgici e ricoveri che sono durati mesi.
L’uomo ha così denunciato il farmacista che ora dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla legge. Durante il processo, avviato presso il Tribunale di Monza, il farmacista dovrà rispondere alle accuse di lesioni colpose e di esercizio abusivo della professione.
Durante il processo, un medico ha chiarito che un farmacista può effettuare solo iniezioni intramuscolari e che, per le iniezioni intravenose, come quella in questione, avrebbe bisogno di una specifica autorizzazione.
Il farmacista è già stato coinvolto in precedenti controversie, incluso l’aver rifiutato i vaccini Covid e l’emissione di certificati di tamponi molecolari falsi durante l’emergenza pandemica, ma ha sempre negato le accuse. La prossima udienza è prevista per luglio, dove verrà ulteriormente esaminato il caso e verranno valutate le prove a carico e a favore dell’imputato.
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