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Le piante officinali da non farsi mai mancare in giardino o balcone (RetidiDedalus.it)
Sei indispensabili piante officinali da non farsi mancare in giardino o sul balcone. Un modo per avere colore ma anche un piccolo aiuto naturale.
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Quando si parla di piante officinali si fa riferimento a quegli organismi vegetali che per secoli sono stati utilizzati in campo medico. Potremmo restare stupiti, in realtà, di quante siano effettivamente le piante mediche, studiate dai greci e romani -se non prima- ed impiegate all’epoca quasi come una sorta di oggetto magico capace di salvare le persone.
Ancora oggi poi, molte di quelle piante sono utilizzate nei laboratori di farmaceutica o nelle officine erboristiche per la realizzazione di specialità mediche tutte a base naturale.
Uno dei modi migliori per l’utilizzo delle piante officinali è quello di farle essiccare e realizzare poi con queste tè e tisane attraverso le quali sfruttare appieno e al meglio le loro proprietà. Va da sé che così si può pensare di avere in casa un piccolo giardino esclusivamente composto da questa tipologia di piante così da avere a portata di mano un aiuto naturale contro alcuni disturbi. Se a questi poi si aggiunge il fatto che si tratta, nella maggioranza dei casi, di piante facili da coltivare e che possono dare un tocco di colore alla zona esterna allora il gioco è fatto. Non da capire quali sono le piante officinali da non farsi mancare in casa.
Come creare un giardino di piante officinali, quelle che proprio non devono mancare
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Tra le prime piante che proprio non dovrebbero mancare in un giardino officinale c’è la lavanda. Profumata e colorata, sappiamo che ampiamente utilizzata in campo cosmetico; ma i suoi fiori oltre ad essere belli possiedono anche proprietà calmanti, di fatto l’olio di lavanda è comunemente utilizzato per alleviare lo stress o anche utilizzato nei massaggi per lenire dolori muscolari e mal di testa.
Bellissima e pratica, insomma, senza contare che la lavanda è anche un antizanzare naturale; questi insetti, come le mosche, non ne sopportano l’odore e quindi avere una pianta di lavanda è utile anche in questo senso.
Forse su tutte la pianta officinale prediletta dagli antichi è il basilico. Ricco di sostanze come l’estragolo, cineolo ed eugenolo, questa pianta era utilizzata dai romani per alleviare i dolori gastrici, combattere la ritenzione idrica, rafforzando allo stesso tempo il sistema immunitario.
Che dire poi della camomilla; questi fiori piccoli e delicati sono un vero scrigno di benefici. Sappiamo che è utilizzata per favorire il sonno, quello che si sa di meno è che è una pianta dalle importanti proprietà antinfiammatorie, grazie alle quali è impiegata per lenire i problemi di stomaco.
L’echinacea, invece, porta colore ma soprattutto può essere impiegata in tutte le sue parti -dalle radici al fiore- per preparare tisane o tinture con le quali combattere infezioni, ma anche per prevenire e trattare raffreddori e stati influenzali.
Altra pianta che come il basilico non è soltanto aromatica e quindi utilizzabile in cucina è la menta. Questa pianta che cresce vigorosa è utile per alleviare il mal di testa o indigestione, migliorare la respirazione ed utile anche per lenire i fastidi provocati dalle punture di insetto.
Infine, l’aloe vera una pianta succulenta da tenere in balcone o giardino anche in virtù del suo utilizzo versatile. Il gel che si ricava aprendo le foglie è utile contro le ustioni, le punture di insetto e i tagli.
Consigli di coltivazione
Si tratta in generale di piante che non hanno bisogno di particolari accortezze, ma regole generali non se possono dare -per esempio il basilico è la più delicata di tutte e per la sua crescita bisogna fare attenzione ad alcune cose– tuttavia punti in comune per la messa a coltivazione se ne trovano.
È bene fare attenzione all’esposizione solare del giardino/balcone e in base a quello scegliere cosa coltivare; è importante che si evitino i ristagni di acqua, quindi andando a creare dei substrati di terriccio che aiutino in questo, ma comunque bisogna lasciare il terreno umido. In molti casi l’esposizione diretta e per molte ore alla luce del sole può risultare deleteria.