Esce dal carcere, ma nemmeno il tempo di uscire che perseguita una donna: arrestato con un’ordinanza di custodia cautelare.
Raimondo Gaspa, 52 anni, aveva appena terminato una pena di 22 anni per il femminicidio di Monica Maria Moretti quando, uscito dal carcere, ha iniziato a perseguitare una giovane conosciuta durante la sua detenzione. La ragazza, una ventenne, ha subito denunciato il fatto, portando Gaspa di nuovo dietro le sbarre con un’ordinanza di custodia cautelare.
L’assassinio di Monica Maria Moretti
Monica Moretti era un’urologa di 38 anni che lavorava all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Gaspa non era suo paziente, ma aveva tentato di avvicinarla, iniziando poi a molestarla con numerose telefonate giornaliere. La situazione è degenerata il 23 giugno 2002, quando Gaspa ha accoltellato Monica 50 volte nella sua camera da letto.
Dopo l’omicidio, ha cercato di cancellare le tracce bruciando il materasso su cui giaceva il corpo. L’allarme è stato dato dai vicini che avevano visto il fumo uscire dalla casa. Quando le autorità sono arrivate, hanno trovato Monica sul letto con un coltello conficcato nella gola.
Dopo la sua scarcerazione il 21 aprile scorso, Gaspa ha incontrato casualmente una ragazza in carcere, la fidanzata di un altro detenuto. Subito dopo essere uscito, ha iniziato a perseguitarla. La giovane, spaventata, ha denunciato il fatto ai carabinieri. Ha riferito che un uomo la molestava telefonicamente con proposte sessuali esplicite, costringendola a cambiare residenza. Le indagini, condotte dai Carabinieri hanno confermato che l’autore delle molestie era Gaspa.
La ragazza ha raccontato ai Carabinieri che le molestie sono iniziate il giorno stesso della scarcerazione di Gaspa, con due chiamate anonime contenenti avances sessuali. Il 9 maggio, ha ricevuto un’altra chiamata in cui l’uomo affermava di averla vista al supermercato, seguita da altre sette telefonate nello stesso giorno. Il 21 maggio, Gaspa ha usato numeri diversi per continuare a molestarla telefonicamente.
La Procura ha delegato i Carabinieri ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, portando Gaspa nel carcere di Regina Coeli. Il Gip del Tribunale di Roma, firmando l’ordinanza, ha sottolineato che Gaspa è “attinto da un irrefrenabile impulso criminale” che lo ha portato a ripetere comportamenti criminali simili a quelli che lo avevano portato in carcere 22 anni fa per l’omicidio di Monica Moretti. Questa serialità e pericolosità hanno reso necessaria la nuova detenzione.
Questa particolare vicenda di Raimondo Gaspa è un tragico esempio di come alcuni individui possano rimanere pericolosi anche dopo lunghi periodi di detenzione. La tempestiva denuncia della giovane vittima e l’efficace intervento delle Forze dell’Ordine hanno impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma il caso solleva interrogativi davvero molto importanti sui detenuti che riacquistano la libertà dopo aver pagato il loro debito con la giustizia.