Sara Altomeni, di 42 anni, è stata trovata senza vita nella sua abitazione, in corso le indagini per determinare la causa del decesso.
Una tragica scoperta ha sconvolto la tranquilla città di Fano. Sara Altomeni, una donna di 42 anni, è stata trovata morta nel suo appartamento di via Ambrosini, nel quartiere di San Lazzaro. La porta dell’abitazione era chiusa dall’interno a doppia mandata, dettaglio che solleva moltissimi interrogativi sulle cause del decesso.
Il ritrovamento del corpo di Sara
La madre di Sara aveva tentato di contattarla per tutta la mattina senza ricevere alcuna risposta. Preoccupata, si è recata personalmente a casa della figlia e ha iniziato a suonare insistentemente al campanello. Non ottenendo risposta, ha deciso di allertare i vicini e i soccorsi. I vicini hanno aiutato l’anziana madre a sfondare la porta dell’appartamento, trovando infine il corpo di Sara rannicchiato sul pavimento della sua camera da letto, vestita con abiti da casa.
La triste scoperta è avvenuta alle 9 di ieri, domenica 30 giugno 2024. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri con gli addetti ai rilievi scientifici e il medico legale, che ha potuto solo constatare il decesso. Sara viveva con la sua cagnolina pit bull Nikita, adottata qualche anno fa, e occasionalmente ospitava la madre.
Inizialmente, sui social è stato pubblicato un post che allarmava la comunità parlando di un altro omicidio a Fano, ricordando la recente morte violenta dei coniugi Ricci. Ma gli inquirenti hanno rapidamente escluso l’ipotesi di un delitto. Le circostanze del rinvenimento del cadavere, la chiusura dall’interno dell’abitazione situata al secondo piano, l’assenza di segni di violenza sul corpo e di colluttazione nell’ambiente domestico, porterebbero a pensare ad un malore improvviso come causa del decesso.
Per chiarire definitivamente la causa della morte di Sara sarà necessaria un’autopsia. Tra gli oggetti trovati nella camera da letto è stata rinvenuta e sequestrata anche una siringa, ma le indagini sono ancora in corso per determinare il suo possibile ruolo nel decesso.
I Carabinieri, ascoltando parenti e vicini, hanno ricostruito un quadro della vita di Sara. La donna lavorava come barista in un circolo, ma un mese fa aveva pubblicato un appello su Facebook in cerca di un nuovo impiego.
Sara era molto conosciuta per il suo amore per gli animali. Aveva un’esperienza decennale nella toelettatura di cani e gatti e si offriva anche come dog sitter. L’associazione Rebel Soul Dog, da cui aveva adottato la sua cagnolina Nikita, la considerava un’ottima “adottante”. Nonostante le difficoltà, Sara cercava di mantenere uno spirito positivo e sui social aveva espresso il desiderio di “tornare ad essere felice in due come tanti mesi fa”.
Questa vicenda ha lasciato un vuoto profondo nella comunità di Fano, che ora attende con ansia i risultati delle indagini e dell’autopsia per avere risposte definitive. Mentre si attendono ulteriori sviluppi, parenti, amici e conoscenti di Sara continuano a ricordarla per la sua gentilezza, il suo amore per gli animali e la sua voglia di trovare la felicità nonostante le difficoltà della vita.