Ecco il Festival della Bellezza: appuntamenti di peso culturale che lasciano una scia di pensieri e valori tutti da scoprire.
Festival della Bellezza. Un festival con un nome di questo tipo ha tutto il diritto ad essere ammirato ed osservato dai tanti curiosi e appassionati. No, non si parla di un concorso di bellezza, ma si parla della cultura e di tutto quello che circonda la penisola con il cuore della storia del mondo. In questo elogio, in questa sicurezza che nasce il progetto del Festival della Bellezza.
Festival della Bellezza: ecco di cosa si tratta
L’evento è patrocinato dal ministero della Cultura, promosso dalla Regione del Venete e organizzato dall’Associazione Idem. Parliamo di un grande evento che propone lectio filosofiche, letterarie e sull’arte, monologhi teatrali e prime nazionali di concerti.
Una danza continua di cultura in 41 eventi e distribuita in 21 luoghi che costituiscono il simbolo del nostro paese e del nostro patrimonio. 41 eventi di un Festival che oggi conta la sua undicesima edizione che saranno distribuiti fino ad ottobre. Un evento che accoglie e costruisce ponti di grande valore culturale e che collegano il nostro vivere con il nostro sapere, la nostra storia con il nostro presente.
Proprio per questo suo essere un evento così grande e di impatto, il concetto spazia fra tante possibilità e che oggi possiamo racchiudere con la spiegazione di Alcide Marchioro, il direttore artistico ed ideatore del festival. “ci aggiriamo tra pensieri e immagini intorno a cui prende forma e senso la vita, quell’immaginario da cui […] discende il reale. Dall’inventiva concettuale e narrativa di figure come Platone, Gesù, Nietzsche e Freud a quella di grandi artisti che si sono espressi attraverso significanti e poetici segni visivi o sonori. L’idea del Festival di unire riflessione a percezione”
Dalla storia al presente: il viaggio della bellezza
Letteralmente un viaggio che ci accompagna lungo questa esperienza artistica e culturale, lasciando danzare insieme le attività e le lectio con i luoghi dove vengono espresse. “la bellezza come simbolo dei simboli”. Eccoci quindi in luoghi del mondo classico come i templi di Salinunte o le grotte di Catullo. Ma ancora luoghi rinascimentali come il cenacolo Vinciano di Milano, il castello Sforzesco o, infine, opere settecentesche come il teatro Bibiena. Tutto originato e centrato, come sede principale il Teatro Romano di Verona.
Ambienti che introducono e accompagnano le lectio e gli incontri che verranno presentati da nomi come Vittorio Sgarbi su Michelangelo e Canova, ma ancora Flavio Caroli sul cenacolo Vinciano. Eventi che si terranno anche al teatro Romano, come quello di Paula Turci e Gino Castaldo che presenteranno un incontro sul triennio magico della canzone italiana, tra il 1979 e il 1981. Un tema, quello musicale, che viene portato avanti anche da Morgan a Villa Mosoni Bertani con una lezione concerto sulle grandi icone del Rock.