Ho scoperto un triplice sistema per annaffiare le mie piante quando non sono in casa: quando parto ora sto sempre tranquilla.
Prima di scoprire questo sistema tripartito per annaffiare le mie piante quando non sono in casa ero sempre preoccupata per la loro salute e faticavo ad allontanarmi dalla mia abitazione senza avere in timore che potessero morire a causa della disidratazione o delle elevate temperature.
Ora, però, che ho scoperto questi tre metodi mi sento molto più serena e – dopo averli testati, una prima volta, durante un breve periodo di assenza – so che possono funzionare e, per di più, mi resta anche la scelta su quale reputi sia meglio applicare in base alla specifica situazione.
Se anche le piante soffrono il caldo, e adesso sappiamo qualcosa in più su come proteggerle – in presenza – durante la stagione estiva, non dovremmo tralasciare l’importanza di conoscere nei dettagli alcuni metodi che ci permettano di avere la stessa cura nei loro confronti anche in nostra assenza.
Il primo metodo può accostarsi ad alcuni fondamentali accorgimenti, rispolverati recentemente, su come prendersi cura delle piante in vaso che si trovano negli interni delle nostre abitazioni. Prima di partire per le vacanza procuriamoci un filo di cotone e un’ampolla con dell’acqua. Posizioniamo quest’ultima accanto ai vasi di nostro interesse, dopo di che inseriamo una delle estremità del filo all’interno dell’ampolla bagnandolo interamente e facendo in modo che non possa uscire da essa.
Una volta fatto questo inseriamo l‘altra estremità del filo all’interno del terriccio dei vasi delle piante che vorremmo venissero irrigati in nostra assenza. In questo modo, grazie alla capillarità, l’acqua trasmigrerà dall’ampolla ai vasi evitando che possano disidratarsi.
Il secondo metodo riguarda, invece, anche le piante che si trovano nei vasi o( al di fuori di essi) nel terreno del nostro giardino. Per le piante in vaso ricaviamo una bottiglia di plastica inutilizzata e riempiamola d’acqua, dopo di che chiudiamo il tappo e pratichiamo un piccolo buco su di esso ed, infine, capovolgiamola inserendola nei vasi di nostro interesse.
Lo stesso procedimento, per il terreno, può essere praticato con degli appositi coni in altro materiale (ad esempio: in ceramica) nel quale inserire – in base alle nostre possibilità – un tubo per l’irrigamento. In questo caso programmiamo la sua accensione per alcuni minuti al giorno.
Infine, se scegliamo il terzo metodo, potremmo sfruttare i vantaggi della cosiddetta acqua solida non riutilizzabile e acquistabile in formato gel da inserire nel terriccio delle piante prima della nostra partenza. Quest’ultimo metodo, nonostante si dimostri altrettanto efficacia, resta soprattutto indicato per coloro che rimarranno lontani da casa soltanto per pochi giorni.
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