Una bellissima fioritura estiva che riempie da sola il giardino e poi il sapore delle sue foglie che sa dare un tocco in più alle ricette invernali. La meraviglia del Cardo.
Il cardo è una pianta erbacea perenne appartiene alla famiglia delle Composite per queste somiglia molto al Carciofo, ma è imparentata anche con il radicchio, il topinambur e persino con il girasole. Ha un’origine molto antica che è profondamente legata al Mediterraneo; la pianta, infatti, si è sviluppata tra le zone più a Sud dell’Europa e il l’Africa Settentrionale.
A colpire in particolare è il suo fiore, estremamente simile a quello del carciofo ma di dimensioni ridotte. Proprio la sua spettacolare fioritura perenne durante l’estate lo rende una di quelle piante da orto, e non solo, da non farsi mai mancare in giardino o, in generale chi ha grandi spazi esterni come può essere un terrazzo. Le sue foglie poi possono essere più o meno spinose e pennate e nel tempo sono diventate protagoniste di tante ricette nostrane, pensiamo alla bagna cauda piemontese.
Come si coltiva il cardo
La coltivazione del cardo può partire in due diverse modalità: con la semina o con il trapianto. Nel primo caso c’è bisogno di iniziare a lavorare il terreno dall’autunno. La pianta si adatta bene alle varie tipologie di terreno, ma è importante che siano ben drenati e concimati, sia in maniera organica che in organica.
Ha bisogno di profondità quindi scegliamo con cura il letto che la ospiterà. La semina si fa tra aprile massimo inizi di maggio ad una temperatura minima di 6° e scavando delle piccole buche profonde 2-3 cm dove adagiare 3-4 semi. Dopo la semina il letto va leggermente irrigato; quando le piantine cominciano ad emergere se ne lascia una sola per buco in cui si è posto i semi.
Il trapianto, invece, si fa in estate. Anche qui è necessario lavorare il terreno prima; per cui lo si deve rendere più fine per mezzo di fresatura e qualche giorno prima del trapianto si aggiunge una dose di concime seguita da abbondante irrigazione. Le piante devo essere messe a dimora con l’ausilio di un cavicchio e immediatamente irrigate. L’attecchimento in questa modalità può essere difficoltoso quindi è bene prestare attenzione alla pianta e irrigarla regolarmente ma senza esagerare con le quantità.
Come prendersi cura del cardo
Una volta che la pianta è cresciuta o attecchita c’è la fase di cura vera e propria. Le innaffiature, come anticipato, devono essere regolati meglio se a pioggia. L’importante in ogni caso è evitare i ristagni di acqua.
È indispensabile poi lasciare la pianta libera da erbe infestanti, quindi, è bene frequentemente sarchiature e zeppature. C’è bisogno di concimazione di copertura prestando attenzione a che non manchino ai azoto, potassio e fosforo.
A questo punto non resta che godersi in estate i fiori di questa affascinante pianta e raccogliere le sue foglie per deliziose ricette invernali.