Le erbacce non sono tutte uguali, alcune possiedono degli aspetti positivi da non sottovalutare. Una breve panoramica sul nostro giardino.
Una delle caratteristiche dei nostri anni è la scoperta degli spazi abbandonati da città, attività industriali, campi coltivati. Sono quegli spazi che diventano selvatici, secondo le definizioni di paesaggisti-giardinieri, antropologi, architetti, e che sono riconquistati dalla natura, ma che conservano traccia della presenza umana.
Le città e le campagne sono piene di questi spazi dove la natura ha ripreso suo posto, rioccupando anfratti e margini di strade, terreni abbandonati, scarpate di strade e ferrovie. Si tratta di paesaggi che non sono più pienamente urbanizzati e non sono utilizzati per le coltivazioni umane, ma non sono nemmeno del tutto naturali come le cime delle montagne o i boschi più nascosti.
Si sviluppa sempre più attenzione per gli spazi che non sono né pienamente naturali, né del tutto coltivati e vicini all’attività umana. Sono selvatici e rappresentano la vicinanza tra presenza umana e la natura, con interventi lievi e rispettosi da parte dell’uomo stesso. Gli spazi semi abbandonati dei giardini sono forse l’esempio più vicino.
Qui infatti le cosiddette erbacce riprendono il sopravvento con una forza e tenacia incredibili. Le piante spontanee dimostrano una grande capacità di resistenza e di diffusione, nonostante le condizioni estremamente difficili. Sono rigogliose, tenaci e caparbie capaci di sopravvivere in terreni poveri e aridi di acquea e sostanze nutritive.
Per esempio denti di leone e ortiche possono essere molto utili per rivitalizzare un terreno o un giardino abbandonato. Possono nutrire le altre piante, produrre fiori per gli insetti impollinatori, nutrire insetti fonte di cibo per uccelli, lucertole e altri animali. Inoltre producono semi di fiori che sono molto utili per rivitalizzare le parte abbandonate e difficili dei giardini.
Naturalmente lasciare le erbacce del tutto prive di contenimento non è la scelta migliore, ma la tempo stesso possono rappresentare dei vantaggi da non sottovalutare. Per esempio proteggono il suolo e il terreno del giardino. Le loro radici proteggono la terra dall’erosione della pioggia o del vento.
Le erbacce possono essere considerate un nutriente della terra, perché assorbono elementi nutritivi durante la crescita, dopo la morte cadono a terra restituendo le sostanze e arricchendo i terreni di elementi naturali. Inoltre migliorano la qualità del suolo stesso predisponendolo alla presenza di animali come lombrichi e altri insetti sotterranei, necessari a rendere nutriente il terreno.
Alcune specie di piante considerate infestanti che invece possono aiutare chiunque abbia un giardino o dei vasi da curare. Per esempio l’ortica, il dente di leone, il centocchio comune, la piantaggine maggiore, il trifoglio bianco, il sambuco di terra, la cicoria comune, l’acetosella e molte altre ancora.
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