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Occhio a quali erbacce togli da vasi e giardini: queste hanno dei lati positivi

Le erbacce non sono tutte uguali, alcune possiedono degli aspetti positivi da non sottovalutare. Una breve panoramica sul nostro giardino.

Erbacce, non sono tutte da estirpare (retididedalus.it)

Una delle caratteristiche dei nostri anni è la scoperta degli spazi abbandonati da città, attività industriali, campi coltivati. Sono quegli spazi che diventano selvatici, secondo le definizioni di paesaggisti-giardinieri, antropologi, architetti, e che sono riconquistati dalla natura, ma che conservano traccia della presenza umana.

Le città e le campagne sono piene di questi spazi dove la natura ha ripreso suo posto, rioccupando anfratti e margini di strade, terreni abbandonati, scarpate di strade e ferrovie. Si tratta di paesaggi che non sono più pienamente urbanizzati e non sono utilizzati per le coltivazioni umane, ma non sono nemmeno del tutto naturali come le cime delle montagne o i boschi più nascosti.

Spazi riconquistati dalle erbacce, anche nei giardini

Dente di leone, una pianta molto tenace (retididedalus.it)

Si sviluppa sempre più attenzione per gli spazi che non sono né pienamente naturali, né del tutto coltivati e vicini all’attività umana. Sono selvatici e rappresentano la vicinanza tra presenza umana e la natura, con interventi lievi e rispettosi  da parte dell’uomo stesso. Gli spazi semi abbandonati dei giardini sono forse l’esempio più vicino.

Qui infatti le cosiddette erbacce riprendono il sopravvento con una forza e tenacia incredibili. Le piante spontanee dimostrano una grande capacità di resistenza e di diffusione, nonostante le condizioni estremamente difficili. Sono rigogliose, tenaci e caparbie capaci di sopravvivere in terreni poveri e aridi di acquea e sostanze nutritive.

Per esempio denti di leone e ortiche possono essere molto utili per rivitalizzare un terreno o un giardino abbandonato. Possono nutrire le altre piante, produrre fiori per gli insetti impollinatori, nutrire insetti fonte di cibo per uccelli, lucertole e altri animali. Inoltre producono semi di fiori che sono molto utili per rivitalizzare le parte abbandonate e difficili dei giardini.

Naturalmente lasciare le erbacce del tutto prive di contenimento non è la scelta migliore, ma la tempo stesso possono rappresentare dei vantaggi da non sottovalutare. Per esempio proteggono il suolo e il terreno del giardino. Le loro radici proteggono la terra dall’erosione della pioggia o del vento.

Le erbacce possono essere considerate un nutriente della terra, perché assorbono elementi nutritivi durante la crescita, dopo la morte cadono a terra restituendo le sostanze e arricchendo i terreni di elementi naturali. Inoltre migliorano la qualità del suolo stesso predisponendolo alla presenza di animali come lombrichi e altri insetti sotterranei, necessari a rendere nutriente il terreno.

Alcune specie di piante considerate infestanti che invece possono aiutare chiunque abbia un giardino o dei vasi da curare. Per esempio l’ortica, il dente di leone, il centocchio comune, la piantaggine maggiore, il trifoglio bianco, il sambuco di terra, la cicoria comune, l’acetosella e molte altre ancora.

Vincenzo Pugliano

Redattore e collaboratore di vari siti, mi occupo di temi connessi all'economia, alla cronaca, ai viaggi, ai diritti sociali fin dalla laurea in storia contemporanea. Nel settore editoriale ho collaborato con varie riviste e periodici come Suono, Lettera Internazionale e Giano con i ruoli di redattore, segretario di redazione e correttore di bozze. Anche la lunga esperienza nel settore dell'assistenza professionale per la disabilità visita, mi ha fornito strumenti utili per i temi dell'inclusione e dei diritti.

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